Mutui e prestiti. Le banche considerano affidabile il contratto a tutele crescenti

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Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, con comunicato stampa del 2 aprile 2015, ha dato notizia del fatto che, in questi giorni, alcune banche italiane hanno comunicato la decisione di applicare, per la concessione di mutui e prestiti ai lavoratori assunti con contratti di lavoro a tutele crescenti, gli stessi criteri di valutazione nel merito creditizio che venivano adottati per i lavoratori con il vecchio contratto a tempo indeterminato.

Per Poletti, questa è una risposta positiva ed importante a chi aveva avanzato dubbi sulle caratteristiche di affidabilità nel tempo del nuovo contratto, “perché i giovani che vedranno convertito un rapporto precario in contratto a tutele crescenti, o che lo avranno come primo contratto, se avranno bisogno di un finanziamento o di un mutuo potranno ottenerlo con gli stessi criteri di valutazione adottati per il vecchio contratto a tempo indeterminato".

Sottolinea, infine, il Ministro che tutto il sistema bancario italiano potrà assumere questo orientamento, contribuendo a migliorare le condizioni di vita di queste persone e sostenendo la crescita dei consumi.
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