MOSS, opzione estesa fino al 1° luglio 2021
Pubblicato il 01 agosto 2020
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Esteso il regime MOSS (Mini One Stop Shop) di sei mesi, fino al 1° luglio 2021. Infatti, tenuto conto delle difficoltà che gli stati membri dell’Unione Europea si trovano ad affrontare in relazione alla diffusione del Coronavirus, il Consiglio dell’UE ha accolto la proposta avanzata lo scorso 8 maggio 2020 dalla Commissione UE di posticipare di sei mesi, fino al 1° luglio 2021, l’efficacia di alcune disposizioni nel cd. “pacchetto IVA” sul commercio elettronico.
In particolare, con la decisione (UE) n. 1109 del 20 luglio 2020, il Consiglio ha modificato le Direttive (UE) 2017/2455 e (UE) 2019/1995 per quanto riguarda le date di recepimento e di applicazione di alcune novità in risposta alla pandemia da COVID-19.
COVID-19, le novità recepite dal Consiglio UE
Ai sensi dell’art. 2 della Direttiva 2017/2455/UE, sono stati posticipati al 1° luglio 2021:
- l’estensione del regime MOSS (Mini One Stop Shop) alla generalità delle prestazioni di servizi rese nei confronti di privati consumatori (ambito B2C), nonché alle vendite a distanza intracomunitarie di beni;
- l’abolizione delle soglie attualmente previste per le vendite a distanza (comprese tra 35.000 euro e 100.000 euro), e la previsione di un’unica soglia valida per tutti gli Stati membri, pari a 10.000 euro, al di sopra della quale l’operazione si considera rilevante ai fini IVA nello Stato di destinazione dei beni;
- l’introduzione di specifichi obblighi per i soggetti che facilitano talune vendite a distanza di beni tramite piattaforme digitali o mezzi analoghi, i quali saranno considerati debitori d’imposta per le vendite facilitate.
COVID-19, tempistiche di recepimento delle novità
Si ricorda, infine, che il differimento dei termini di recepimento delle disposizioni fin qui richiamate si è reso necessario in quanto esse impongono agli Stati membri di aggiornare i propri sistemi informativi e di garantire la raccolta e la trasmissione di informazioni e pagamenti nell’ambito dei regimi modificati, e tale processo di adeguamento è stato ritardato dall’emergenza epidemiologica.
Pertanto, gli Stati membri dell’UE avranno tempo fino al 30 giugno 2021 per recepire le predette novità.
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