Modello IVA 2021. Da Assonime proroga della presentazione
Pubblicato il 19 aprile 2021
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Nella circolare n. 11/2021, del 16 aprile, Assonime analizza le principali novità del modello di dichiarazione annuale IVA per il periodo d’imposta 2020, evidenziandone le differenze rispetto a quello relativo alla dichiarazione per l’anno 2019.
Modello dichiarazione annuale IVA 2021, novità
I due modelli riguardanti l’Imposta sul valore aggiunto di quest’anno - Modello Iva/2021 e Modello Iva Base/2021 - sono stati approvati con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 13095 del 15 gennaio 2021.
La presentazione del Modello deve avvenire telematicamente, in forma autonoma, nella finestra temporale che intercorre dal 1° febbraio al 30 aprile 2021.
Per quanto riguarda il versamento dell’imposta, l’IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale deve essere versata entro il 16 marzo, se gli importi da corrispondere superano i 10 euro.
Con il nuovo modello IVA sono state introdotte alcune novità, tra cui:
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il rigo VA16, riservato ai soggetti che hanno usufruito dei provvedimenti agevolativi di sospensione dei versamenti emanati a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
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il rigo VL41, per evidenziare l’eventuale IVA periodica non versata e il credito “potenziale” che si sarebbe generato qualora l’IVA periodica dovuta fosse stata interamente versata entro la data di presentazione della dichiarazione annuale;
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il rigo VF34, per indicare l’esenzione dall’IVA per le cessioni di beni necessari per il contenimento e la gestione dell’emergenza da Covid-19;
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il quadro VO, che raccoglie alcune modifiche alla disciplina delle prestazioni di servizi di telecomunicazione, teleradiodiffusione ed elettronici rese a committenti non soggetti passivi.
Inoltre, è da ricordare che nel Modello non è più presente il quadro VI a seguito dell’eliminazione dell’obbligo per i fornitori di comunicare le dichiarazioni d’intento ricevute dagli esportatori abituali.
Modello dichiarazione annuale IVA 2021, credito "potenziale"
Nella circolare n. 11/2021, Assonime si sofferma, in particolar modo, sul credito Iva potenziale collegato ai versamenti sospesi dallo Stato per quei contribuenti che maggiormente hanno subito delle perdite a causa della pandemia da Covid-19.
L’Associazione, infatti, evidenzia come il beneficio della sospensione dei pagamenti trovi spazio in diversi quadri della dichiarazione Iva annuale.
Nello specifico:
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nel Quadro VA deve essere indicato l’importo dei versamenti che non sono stati effettuati alle scadenze previste per effetto delle disposizioni agevolative ad hoc emanate dal Legislatore;
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nel Quadro VL va evidenziata l’eventuale IVA periodica non versata e il credito “potenziale” che si sarebbe generato qualora l’Iva periodica dovuta fosse stata interamente versata entro la data di presentazione della dichiarazione annuale.
Più precisamente, nel rigo VL41 emerge: nel campo 1 l’imposta non versata e nel campo 2 l’importo del credito da dichiarazione annuale IVA cui il contribuente avrebbe avuto diritto se avesse effettuato durante l’anno tutti i versamenti dell'Imposta.
Tuttavia, Assonime, come del resto confermato anche dal MEF in un'interrogazione parlamentare, ha sottolineato come in questo modo il modello di dichiarazione non evidenzi alcuna distinzione tra i versamenti periodici legittimamente sospesi, a seguito di norme dirette a fronteggiare l’emergenza da Covid-19, e quelli omessi, che costituiscono, invece, una violazione sanzionabile.
Proprio a seguito della suddetta parificazione, il credito Iva annuale resta “bloccato” a causa degli omessi versamenti e il suo recupero avverrà solo nel periodo d’imposta in cui i versamenti saranno ripresi dopo la sospensione, mediante la compilazione del quadro VQ del modello di dichiarazione; il tutto vanificando l’effetto positivo che il legislatore ha voluto assicurare con le disposizioni riguardanti la sospensione dei pagamenti.
Assonime: proroga scadenza presentazione dichiarazione IVA
Per evitare che il credito IVA annuale del 2020 resti “bloccato”, Assonime propone di prorogare, possibilmente al 30 giugno 2021, il termine di presentazione della dichiarazione IVA per il periodo d’imposta 2020, in modo da consentire ai soggetti passivi di poter eseguire i versamenti sospesi per l’emergenza Coronavirus fino alla nuova data.
Solo, così, sarebbe possibile considerare i suddetti versamenti nella determinazione del credito IVA che emerge dal rigo VL33 della dichiarazione, evitando che il credito resti “bloccato” e torni disponibile solo dopo la compilazione del quadro VQ delle dichiarazioni IVA relative alle prossime annualità.
Assonime, dunque, auspica un chiarimento ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate, con il quale si consenta di conteggiare i pagamenti legittimamente sospesi, come versati, liberando di conseguenza l’intero credito corrispondente.
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