Misura cautelare: no alla notifica a mezzo fax
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 28 gennaio 2010
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La Cassazione, con la sentenza 2105 del 18 gennaio 2010, ha annullato un'ordinanza con cui il Tribunale di Palermo aveva considerato che il termine di dieci giorni, utile per l'impugnazione avverso l'avviso di deposito della misura cautelare, decorresse dalla data in cui l'avvocato dell'indagato era stato avvertito della misura interdittiva tramite un fax, precedentemente anticipato da una telefonata.
I giudici di legittimità, che hanno accolto il ricorso presentato dal legale dell'imputato, hanno precisato come le forme alternative di notificazione siano sì ammesse dalla legge ma solo in casi di urgenza, quando occorre cioè avvertire il legale di particolari incombenze (come l'interrogatorio), “ma non già quando la notifica sia richiesta ai fini di consentire la conoscenza reale del provvedimento cautelare in funzione dell'impugnazione, alla quale deve necessariamente connettersi la decorrenza del termine per l'impugnativa”.
I giudici di legittimità, che hanno accolto il ricorso presentato dal legale dell'imputato, hanno precisato come le forme alternative di notificazione siano sì ammesse dalla legge ma solo in casi di urgenza, quando occorre cioè avvertire il legale di particolari incombenze (come l'interrogatorio), “ma non già quando la notifica sia richiesta ai fini di consentire la conoscenza reale del provvedimento cautelare in funzione dell'impugnazione, alla quale deve necessariamente connettersi la decorrenza del termine per l'impugnativa”.
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 35 – Nel penale vanno limitate le notifiche con il fax - Maciocchi
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