Dl Materie prime critiche diventa legge: rilancio del settore minerario
Pubblicato il 21 agosto 2024
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Il DL Materie prime critiche - n. 84 del 25 giugno 2024 - è stato convertito nella legge n. 115 dell'8 agosto 2024. La legge e il testo coordinato del Dl sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale n. 189 del 13 agosto 2024.
Il provvedimento - confermato nella conversione in legge - autorizza il Fondo nazionale del made in Italy a sostenere finanziariamente le aziende italiane impegnate nell'estrazione e nella trasformazione di materie prime essenziali.
Queste materie sono cruciali per settori come l'energia rinnovabile, la mobilità elettrica e la sicurezza digitale.
Il sostegno mira a ridurre la dipendenza dall'importazione da nazioni spesso politicamente instabili, assicurando un accesso più stabile e sicuro a queste risorse vitali per l'avanzamento della sostenibilità ambientale.
Con questa finalità viene avviato un Programma nazionale di esplorazione, vengono semplificate le procedure autorizzative e rafforzato il Fondo Nazionale del Made in Italy.
Riciclaggio di materie prime strategiche
Il decreto-legge n. 84 del 2024, convertito, prevede l'istituzione di un punto unico di contatto presso la direzione generale competente del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) per il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione di progetti strategici di riciclaggio aventi a oggetto il riciclaggio delle materie prime critiche strategiche.
A tale punto unico di contatto sono presentate le istanze per il rilascio dell’autorizzazione al riciclaggio di materie prime critiche strategiche; successivamente le domande vengono indirizziate al Comitato tecnico.
Il procedimento di rilascio dei titoli abilitativi non deve superare 10 mesi.
Settore minerario
Il decreto-legge dispone che per l'estrazione di sostanze minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, l’aspirante concessionario deve elaborare uno specifico “Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici”.
Detto Piano di recupero deve dimostrare la sostenibilità economica ed ambientale dell’intero ciclo di vita delle operazioni, compresa la gestione degli sterili di lavorazione.
Il provvedimento introduce anche un nuovo sistema di “royalties” per le concessioni minerarie di progetti strategici, che saranno corrisposte annualmente in favore dello Stato e della Regione interessata per progetti su terraferma.
Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche
Spetta al Ministero delle Imprese e del made in Italy monitorare le catene del valore strategiche, misurare il fabbisogno nazionale e eseguire eventuali prove di stress.
Per dette finalità, viene istituito presso il Mimit il Registro nazionale delle aziende e delle catene del valore strategiche.
Dovranno essere individuate:
- la tipologia di dati che le imprese trasmettono al Registro,
- le eventuali esenzioni,
- la tempistica e ogni altra modalità necessaria a garantire l’operatività del Registro.
Fondo nazionale del made in Italy
Vengono apportate modifiche al Fondo sovrano.
Verrà progressivamente incrementato con risorse di soggetti esterni alla Pa per un importo non inferiore alla dotazione iniziale e, successivamente, alle disponibilità pubbliche complessive.
Gli obiettivi sono: approvvigionamento, estrazione, trasformazione, riciclo e riuso di materie prime critiche funzionali ai processi di transizione energetica.
Gli investimenti potranno essere diretti anche a strumenti di rischio emessi da società di capitali, anche quotate, con esclusione del settore credito-assicurazioni.
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