Nadef/Manovra. Via Ace e Iri. Flat tax pericolo aumento tasse
Pubblicato il 06 ottobre 2018
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La Nota di aggiornamento al Def contiene, tra le misure:
- la flat tax per le partite Iva e la mini-Ires al 15% per le imprese che reinvestono gli utili in macchinari e occupazione;
- l'abolizione dell'imposta sul reddito imprenditoriale (Iri, imposta sul reddito delle imprese mai concretizzata) e dell'aiuto alla crescita economica (Ace).
Da definire le modifiche di regimi agevolativi, detrazioni fiscali e percentuali di acconto d’imposta.
La flat tax per professionisti e partite Iva è così spiegata: “sarà esteso il regime forfetario, sostitutivo di Irpef e Irap, che assoggetta all'aliquota del 15% una base imponibile forfettizzata applicando ai ricavi coefficienti di redditività differenziati per attività economica”.
Gli operatori riflettono sulle ricadute
Cndcec: si profila un aumento della pressione fiscale
Il presidente Cndcec, Massimo Miani, avvisa del pericolo di un aumento della pressione fiscale: “La sostituzione dell’Ace con il nuovo meccanismo agevolativo può essere in molti casi a saldo negativo e sarà quindi importante trovare soluzioni tecniche idonee a scongiurare un aumento della pressione fiscale che pensiamo non essere certamente tra gli intendimenti del Governo”. Ricorda Miani che nel 2015 erano già quasi 1,2 milioni le imprese che se ne avvalevano, portando nelle casse un beneficio rappresentato dalla integrale detassazione di una quota di reddito parametrata all’aumento del patrimonio netto dell’impresa (per accantonamento di utili o nuovi apporti di capitale) rispetto al patrimonio netto esistente al 31 dicembre 2010.
Ungdcec: la flat tax scoraggerà chi vuole associarsi
La flat tax scoraggerà chi vuole associarsi, incentivando “il nanismo dei nostri studi professionali”, a lanciare il monito, con tanto di esempio, Daniele Virgillito, Presidente Ungdcec, durante il Congresso nazionale a Foggia sul tema “Il dottore commercialista attore nell'Agri-food italiano: analisi del business e strategie per la crescita”.
In un comunicato sul sito dell'Unione dei giovani commercialisti, si riporta il ragionamento del presidente sulla flat tax: “disincentiverebbe le formule aggregative invece di favorirle...In base al provvedimento, se due commercialisti, per esempio, fatturassero singolarmente fino a 100 mila euro, avrebbero un tax rate ridotto e pagherebbero solo il 15 per cento di imposte”. Se invece gli stessi due professionisti “si associassero fatturando complessivamente fino a 200 mila euro – spiega - pagherebbero un’Irpef molto più elevata”.
Alternanza scuola-lavoro
La Manovra differirà l'obbligatorietà del percorso ai fini dell'ammissione alla maturità.
Inoltre, il monte ore da realizzare nell'ultimo triennio delle superiori sarà tagliato.
Si parla di: 180 ore nei professionali e 150 nei tecnici, contro le 400 ore complessive di oggi; 90 nei licei, invece che 200.
- eDotto.com – Edicola del 5 ottobre 2018 - Nadef 2018 in Parlamento. Avviato il dialogo con Bruxelles – Moscioni
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