Manovra bilancio Aumento Iva rinviato
Pubblicato il 07 dicembre 2016
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Il 7 dicembre 2016 prende il via l’iter di approvazione del Ddl di Bilancio in aula al Senato. Si parte, ad inizio mattinata, con l'introduzione del relatore e poi il Governo porrà la questione di fiducia sull’articolo 1, che contiene il testo della manovra con i suoi 638 commi. A seguire le operazioni di voto per appello nominale.
Salvo sorprese inaspettate, dunque, il via libera alla legge di bilancio, che non è stata toccata né nella forma né nei saldi, dovrebbe arrivare in giornata.
Testo blindato
Il testo della legge di bilancio, risultato già blindato dal voto di fiducia della Camera, ha saltato il dibattito in Commissione Bilancio, dove gli emendamenti che erano stati presentati dalle opposizioni sono stati tutti tecnicamente respinti per l’esame di oggi dell’Aula. L'accelerazione all'iter è stata imposta dal Governo dimissionario dopo il referendum costituzionale.
Emendamenti bloccati
Molte misure che il Senato avrebbe dovuto introdurre in seconda lettura al testo della Manovra, sulla base dei vecchi accordi di maggioranza pre-referendum, sono saltate e ora attendono di vedere se verranno riprese.
Si tratta degli emendamenti che vanno dal rifinanziamento di 50 milioni del fondo per i danni ambientali prodotti dall’Ilva di Taranto, alle correzioni che interessano il “pacchetto previdenza”, dalle semplificazioni ai bilanci delle imprese all’ampliamento dell’eco-bonus e del sisma-bonus agli incapienti, fino al nutrito pacchetto di misure che interessano gli Enti locali.
Con l'insediamento del nuovo Governo alcune di queste misure potrebbero essere riprese con uno o più decreti di fine anno, con preferenza per quelle che non hanno impatto sui saldi di finanza pubblica.
Clausole salvaguardia, aumenti Iva e accise rinviati
Per la terza volta i tecnici tentano di evitare gli aumenti delle aliquote Iva, che sarebbero dovuti scattare il 1° gennaio 2017, rinviandoli al 2018. Le nuove clausole di salvaguardia, infatti, posticipano al 2018 l'aumento di ben tre punti percentuali dell'aliquota Iva agevolata al 10% e di due punti e mezzo dell'aliquota Iva ordinaria: è previsto, quindi, un aumento dei prezzi al consumo non di poco conto dato che l'aliquota Iva agevolata passerà dal 10 al 13%, mentre l'aliquota ordinaria, oggi al 22%, salirà al 25% e sarà ulteriormente rivista al rialzo nel 2019, con un altro mezzo punto di aumento, arrivando alla cifra record di 25,9%.
Gli effetti di questi aumenti si tradurranno per lo Stato in un introito di 19 miliardi di euro nel 2018.
E' da ricordare, però, che restano valide le condizioni della legge di Stabilità 2014 che hanno introdotto questo meccanismo della salvaguardia; pertanto, tali previsioni di aumento potranno essere sostituite completamente o in parte da altri provvedimenti normativi in grado di assicurare – in tutto o in parte – gli stessi effetti positivi sui saldi di finanza pubblica, attraverso il conseguimento di maggiori entrate o di risparmi di spesa (quali effetti della razionalizzazione della spesa pubblica).
Infine, la legge di Bilancio interviene sugli aumenti delle accise, subordinati allo stesso meccanismo previsto per le clausole di salvaguardia dell'Iva, cancellandoli definitivamente.
- eDotto.com – Edicola 29 novembre 2016 - Manovra di bilancio al Senato – Moscioni
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