Lotta alle frodi Iva: split payment e fattura elettronica
Pubblicato il 07 dicembre 2023
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Applicabilità di split payment e fattura elettronica, quali strumenti complementari per combattere le frodi e l’evasione dell’Iva, sono stati l’oggetto di una risposta del ministero dell’Economia a un question time in commissione Finanze alla Camera.
Lo split payment – scissione dei pagamenti - prevede che l’IVA dovuta sull’operazione sia indicata in fattura dal cedente o prestatore, ma versata direttamente all’Erario dal cessionario o committente, scindendo quindi il pagamento del corrispettivo da quello della relativa imposta. Dunque, è un particolare meccanismo di applicazione dell’IVA per il quale l’imposta relativa alle operazioni effettuate nei confronti di Pa e soggetti ritenuti particolarmente affidabili dal punto di vista fiscale affluisce effettivamente nelle casse dello Stato.
Ciò riduce i tempi affinchè si venga a conoscenza dell’esistenza di un potenziale caso di frode o evasione dell’imposta.
Anche la fatturazione elettronica è uno strumento per combattere le frodi IVA, semplificando gli adempimenti fiscali, rendere più efficiente la riscossione e ridurre i costi amministrativi per imprese e professionisti.
Split payment e fattura elettronica: fino a quando operano
Ora, nel question time si ricorda come lo split payment è stato oggetto di proroga con Decisione di esecuzione (UE) 2023/1552 del 25 luglio 2023: la misura può essere applicata fino al 30 giugno 2026 ma con dei distinguo.
Infatti, in un primo periodo, troverà posto nei confronti delle pubbliche amministrazioni, degli enti pubblici anche economici, delle fondazioni e delle società controllate e partecipate dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e delle società quotate in borsa.
Ma dal 1° luglio 2025 lo split payment non si applicherà più nei confronti delle società quotate in borsa.
Anche con riferimento alla fatturazione elettronica va detto che la Ue ha previsto l’estensione a tutto il 2024 anche ai forfettari. Pertanto fino al 31 dicembre 2024 l’Italia potrà prevedere l'obbligo di fatturazione elettronica allargandola alle piccole e medie imprese di cui all'articolo 282 della direttiva 2006/112/CE, che applicano il regime forfettario (autonomi e imprenditori individuali con volume d'affari non superiore a 85.000 euro).
Le due misure, specifica il Mef, hanno finalità diverse rispetto alla lotta delle frodi Iva: “il meccanismo del pagamento frazionato, in quanto misura ex ante, si è dimostrato estremamente efficace e complementare alla fatturazione elettronica obbligatoria, che costituisce una misura ex post”.
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