L'omessa comunicazione a Enea comporta la decadenza dal beneficio
Pubblicato il 31 maggio 2024
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L'omessa preventiva comunicazione all'Enea dell'elenco delle spese di riqualificazione energetica è causa di decadenza dal beneficio della detrazione fiscale.
L'adempimento della comunicazione ha lo scopo di impedire eventuali frodi.
Inoltre, consente di verificare che i lavori siano meritevoli dei vantaggi fiscali.
Questi lavori devono essere diretti a salvaguardare l'ambiente risparmiando energia.
In questo modo, si realizza, in conformità ai principi costituzionali, un ragionevole bilanciamento tra la liberalità di iniziativa economica privata, la tutela dell'ambiente e la tutela delle entrate fiscali dello Stato.
Riqualificazione energetica: comunicazione a ENEA essenziale
E' il principio di diritto richiamato dalla Corte di cassazione, Sezione tributaria, nel testo dell'ordinanza n. 15178 del 30 maggio 2024.
Nella vicenda esaminata, la Suprema corte ha accolto il motivo di ricorso promosso dall'Agenzia delle Entrate, oppostasi a una decisione con cui la Commissione tributaria regionale (CTR) aveva annullato una cartella di pagamento, notificata ai contribuenti ai fini del recupero di importi Irpef.
I contribuenti avevano impugnato la cartella, sull'assunto che le somme pretese dal Fisco costituivano un ammontare detraibile in virtù della normativa in tema di risparmio energetico, ancorché non fosse stata inviata la comunicazione dell'acquisto all'Enea.
La vicenda, dopo che i giudici di merito - sia di primo che di secondo grado - avevano accolto l'impugnativa dei contribuenti, era giunta davanti alla Corte di cassazione.
In questa sede, la ricorrente Agenzia aveva lamentato la violazione e la falsa applicazione della normativa di riferimento, per avere, la CTR, escluso l'essenzialità della comunicazione all'Enea ai fini della fruizione del beneficio.
La normativa di riferimento
La preventiva comunicazione all'Enea è prevista dall'articolo 4 comma 1 lettera b) del Decreto del ministero dell'Economia e delle finanze del 19 febbraio 2007, attuativo del dispositivo dell'articolo 1 comma 349 della Legge n. 296/2006.
Segnatamente, tale ultima legge introduce le agevolazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti.
In particolare:
- il comma 349 dell'art. 1 della Legge specifica che, per poter usufruire di tali benefici fiscali, devono essere rispettate specifiche condizioni e adempimenti, tra cui la comunicazione all'ENEA;
- l'articolo 4, comma 1, lettera b) del decreto MEF prevede l'obbligo di comunicare all'ENEA le informazioni relative agli interventi effettuati.
Agevolazioni fiscali: decadenza in caso di omessa comunicazione
La Corte di cassazione ha dato ragione all'Amministrazione finanziaria, richiamando il principio espresso dalla giurisprudenza di legittimità con sentenza n. 34151/2022, secondo cui l'omessa comunicazione preventiva all'ENEA, entro un termine specifico, costituisce, per il contribuente, una causa ostativa alla concessione delle agevolazioni.
L'opposto orientamento
Interpretazione, questa, che di recente era stata disattesa dall'opposto orientamento reso dalla Corte di cassazione nella sentenza n. 7657 del 21 marzo 2024.
Nella predetta decisione, la Suprema corte aveva escluso che l'omissione o il ritardo nella comunicazione dei dati all'ENEA potessero precludere il diritto alla detrazione fiscale per lavori di riqualificazione energetica.
Tabella di sintesi dell'ordinanza
Sintesi del caso | La Commissione tributaria regionale (CTR) aveva annullato una cartella di pagamento notificata ai contribuenti dall'Agenzia delle Entrate per il recupero di importi Irpef, nonostante la mancanza della comunicazione all'ENEA. |
Questione dibattuta | Se la mancata comunicazione preventiva all'ENEA impedisca la fruizione delle agevolazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica. |
Soluzione della Corte di Cassazione | La Corte di Cassazione ha stabilito che l'omessa comunicazione preventiva all'ENEA costituisce una causa ostativa alla concessione delle agevolazioni fiscali. Ha dato ragione all'Agenzia delle Entrate, confermando l'essenzialità della comunicazione per la fruizione dei benefici. |
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