L’Iva guarda al reverse charge

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La lotta alle frodi Iva è allo studio della Commissione europea che ha esaminato nei mesi scorsi la possibilità di introdurre un sistema di reverse charge generalizzato per forniture eccedenti un determinato importo. A tal proposito la stessa Commissione ha aperto una consultazione pubblica destinata agli operatori economici per esaminare l’impatto delle modifiche normative sulle grandi e medie imprese. Nelle mire della Commissione sono soprattutto le “frodi carosello” o del “venditore scomparso” così definite per via della scomparsa del debitore dell’imposta all’arrivo dei controlli.

Sempre nell’ambito dell’Iva intracomunitaria, è da segnalare come la mancanza di un modello ministeriale relativo agli elenchi clienti e fornitori e delle istruzioni per la compilazione metteranno in difficoltà i contribuenti che si trovano di fronte alle operazioni in reverse charge, alle operazioni a esigibilità differita, alle operazioni con di San Marino e con del Vaticano. 

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