Legge di stabilità. Dal ministro dell’Economia apertura verso le detrazioni sulla Tasi

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La legge di Stabilità è al vaglio delle Commissioni bilancio riunite di Camera e Senato e, proprio nel corso di una audizione sul manovra finanziaria per il nuovo anno è intervenuto il ministro dell’Economia, Saccomanni, a chiarire alcuni aspetti della nuova Tasi.

Nel suo intervento, il Ministro ha precisato che il capitolo sulle due nuove imposte Tari e Tasi è tutto da scrivere, confermando la possibilità di un ritorno ad un meccanismo di detrazioni per la Tasi.

Infatti, anche se il gettito Tasi ad aliquota standard dell’1% è previsto inferiore a quello dell’Imu, non è escluso che i comuni possano applicare aliquote maggiorate per chi inquina di più, caricando su chi produce più rifiuti il costo integrale del servizio che ricade sulla collettività. Inoltre, anche se non sono previste detrazioni specifiche per la Tasi è ammissibile che i comuni abbiano la facoltà di applicare delle riduzioni tenendo conto della capacità contributiva del nucleo familiare, per agevolare le famiglie più numerose. Il tutto ovviamente non senza generare differenze di trattamento sul territorio nazionale.

Di qui la reazione di Banca d’Italia e della Corte dei conti, che sottolineano proprio come nella legge di stabilità per il 2014 ci siano seri rischi di aumenti impositivi soprattutto con riferimento alla menzionata Tasi, visto il moltiplicarsi del suo peso rispetto a quello della vecchia Tares (1 per mille sull’imponibile catastale ai fini Imu rispetto ai 30 centesimi di euro al mq della Tares). Il rischio è, poi, maggiore per le seconde case e gli immobili strumentali localizzati nei comuni considerati virtuosi, che hanno applicato finora su tali immobili un’aliquota Imu non superiore al 9,6 per mille.

E’ proprio dinanzi a queste critiche mosse alla nuova tassazione, che Saccomanni interviene annunciando la possibilità di una reintroduzione delle detrazioni anche per la Tasi, così come erano previste per l’Imu, sempre nell’ottica di rispettare l’obiettivo del tetto del 3% del rapporto deficit-pil a cui dovrà fare seguito il pareggio del disavanzo strutturale.

Al momento, però, tutto è da decidere. I gruppi parlamentari hanno tempo fino al 5 novembre per presentare gli emendamenti al testo di legge in Commissione bilancio. La Conferenza dei capigruppo ha, infatti, deciso che il testo dovrà giungere in aula il 18 novembre così da poter essere votato entro il giorno 22 novembre 2013.
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