Legge di Stabilità 2016, mano tesa al Sud

---

Condividi l'articolo:

---

La legge di Stabilità 2016 aiuterà il Sud, ma l'ipotesi di anticipare il taglio dell’Ires solo al meridione (intero) non è percorribile. Il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, spiega una possibile opzione. Si pensa ad un'aliquota Ires al 20% (dall'attuale 27,5%) solo per le regioni del Mezzogiorno e solo per le imprese che rientrano nei parametri Ue delle Pmi (con un volume d'affari sotto i 50 milioni di euro). Le risorse da reperire sarebbero abbordabili, ma c'è il rischio di incappare nell'incostituzionalità.

Il presidente del Consiglio Renzi ha illustrato il “piano B”: potrebbe essere inserito nella legge un credito d’imposta per gli investimenti riservato alle regioni del Meridione.

Gli altri interventi in ipotesi:

• decontribuzione per le assunzioni stabili anche al Sud rinnovata per il 2016;

• superammortamento, revisione dei coefficienti di ammortamento, allo scopo di reintrodurre di fatto gli ammortamenti accelerati.

Intanto, il Cndcec ha inviato al Mef le osservazioni in vista della Legge di Stabilità 2016. Il documento che le contiene è scaricabile dal sito.

Tra le proposte due temi caldi: l'attuazione delle norme dello Statuto dei diritti del contribuente con la previsione espressa della proroga automatica dei termini di presentazione di dichiarazioni e comunicazioni fiscali, nonché dei termini di versamento, in presenza di ritardi nella messa a disposizione sul sito internet dell’Agenzia delle entrate degli applicativi necessari all’effettuazione degli adempimenti; la regolamentazione normativa del requisito dell’autonoma organizzazione rilevante ai fini dell’IRAP, che non è più rinviabile, considerato il rilevante contenzioso generatosi sul punto e la mancata attuazione della norma di delega contenuta (art. 11, comma 2, della legge n. 23 del 2014) che imponeva di fare chiarezza al riguardo “mediante la definizione di criteri oggettivi”, adeguandone la definizione “ai più consolidati principi desumibili dalla fonte giurisprudenziale”.

Si propone, inoltre, la stabilizzazione del regime dei c.d. Minimi.