L’ecobonus per il risparmio energetico non trova spazio nel Ddl stabilità. Sì al sostegno per la ricerca
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 12 novembre 2010
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Si è definitivamente sciolto il nodo che riguarda la proroga 2011 di alcune agevolazioni fiscali introdotte con le scorse manovre finanziarie. Con grande probabilità, non vi sarà proroga per l'anno venturo. Meglio: non giungerà con il maxiemendamento alla Legge di stabilità 2011 (una vera Finanziaria vecchio stampo), presentato in Commissione Bilancio della Camera; semmai con il successivo decreto c.d. "milleproroghe".
Il caso riguarda la proroga delle detrazioni del 55% per le spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica, introdotte dai commi 344 e seguenti della legge 27 dicembre 2006, n. 296. L’attesa era forte su tale incentivo, dato che nel corso degli ultimi anni oltre a favorire il risparmio energetico con evidenti vantaggi, aveva creato un motore economico-ecologico notevole per l'economia del nostro Paese. Per tali ragioni, la delusione degli operatori del settore sul mancato inserimento della proroga nella Legge di stabilità non ha tardato ad arrivare. Dal Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori la reazione più dura.
Altro no riguarda il bonus per favorire la crescita dimensionale delle aggregazioni professionali, relativamente alle operazioni di aggregazione avvenute dal 2008 al 2010. Si tratta di un credito d’imposta per i costi sostenuti a partire dalla data in cui l'operazione di aggregazione risultava effettuata e nei successivi dodici mesi, che non ha ricevuto il via libera definitivo dalla Commissione europea. Il bonus è, infatti, rimasto inattuato e ora viene definitivamente accantonato.
Ma, ad un bonus che và altri risultano rafforzati: sono stati accolti i benefici fiscali per la ricerca e la detassazione degli straordinari. In particolare, a sostegno delle aziende e dei lavoratori è stata confermata la detassazione dei salari di produttività (aliquota al 10% su tutte le voci variabili in busta che concorrono all'incremento della produttività dell'azienda), per dipendenti con reddito annuo elevato fino a 40mila euro. Specificatamente per le imprese, si evidenzia anche il voucher fiscale per il credito d'imposta destinato alle aziende che investono in ricerca e sviluppo siglando partnership con università o enti pubblici di ricerca. Ancora in tema lavoro, si segnala che è stato convalidato il fondo da 1,5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali.
In seguito al lungo braccio di ferro che ha portato le richieste di finanziamento da inserire nel Ddl Stabilità da 7 a 5,5 miliari, nella giornata dell’11 novembre si è anche ribadito l’interesse a continuare a sostenere la ricerca. È stato confermato, infatti, lo stanziamento di circa un miliardo di euro da destinare agli atenei nel 2011, di cui 800 milioni per il finanziamento del fondo ordinario e la copertura del piano per i ricercatori e altri 100 per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione di borse di studio. E’ previsto, inoltre, anche un voucher fiscale come credito d'imposta per le imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo a università o enti pubblici di ricerca.
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