Le ultime precisazioni delle Entrate sugli studi di settore

Con la circolare n. 34 del 18 giugno 2010, l’agenzia delle Entrate ha ufficializzato le principali novità relative agli studi di settore in vigore nel periodo d’imposta 2009.

In particolare, il documento di prassi, tenuto conto dei correttivi introdotti per superare il periodo di crisi congiunturale, si sofferma su alcune questioni rilevanti: l’approvazione di nuove analisi di territorialità, l’elaborazione del primo studio su base regionale e la nuova modalità di stima dell’apporto fornito dai soci amministratori.

Ricordato come con decreto legge n. 194/2009 è stato modificato, con riguardo ai periodi d’imposta 2009 e 2010, il termine entro cui deve avvenire la pubblicazione degli studi di settore in “Gazzetta Ufficiale”, la circolare si sofferma sull’approvazione delle nuove analisi delle territorialità specifiche che hanno consentito l’individuazione di indicatori territoriali in base ai quali è possibile differenziare le modalità di applicazione degli studi di settore per renderli sempre più aderenti alle differenti realtà economiche delle singole imprese. Le analisi di territorialità specifiche si basano su alcuni appositi indicatori che consentono di tener conto, per esempio, dell’incidenza del costo delle retribuzioni sulla determinazione dei ricavi oppure della capacità dei contribuenti a produrre ricavi/compensi in funzione dei diversi livelli di benessere e grado di sviluppo economico che caratterizzano il luogo in cui si svolge l’attività del contribuente. L’individuazione di questi specifici indicatori territoriali ha permesso il loro utilizzo nelle funzioni di regressione dei 69 studi in evoluzione dal 2009, con la conseguenza di avere una stima sempre più precisa dei ricavi e dei compensi.

La circolare n. 34/E/2010 ha, poi, affrontato la questione del lancio dei primi studi di settore su base regionale. In funzione dell’attuazione del federalismo fiscale, previsto dal Decreto legge n. 112/2008, vengono elaborati i primi studi di settore che sono ottenuti sentendo associazioni di categoria e professionali, anche su base regionale o comunale. Lo studio UG69U delle costruzioni è il primo studio di settore su base regionale, che secondo i tecnici delle Entrate “rappresenta una innovazione per la nuova metodologia su base regionale”. Il vantaggio dello studio regionalizzato è stato quello di poter aver considerato le singole imprese sulla base della loro localizzazione, allo scopo di analizzare le realtà imprenditoriali più simili tra loro sotto il profilo territoriale.

Il documento analizza, poi, come per 61 sui 69 studi evoluti per il 2009 è stata introdotto una nuova modalità di stima dell’apporto dei soci amministratori ai fini della determinazione presuntiva dei ricavi basata sugli studi di settore. Viene introdotta la metodologia basata sulle “teste” normalizzate in base alla percentuale di lavoro prestato anziché quella basata sulle “spese” sostenute per la remunerazione dell’attività prestata dagli stessi soci.

Per quanto riguarda le comunicazioni di non congruità, l’Agenzia ha reso noto che verrà messo a disposizione un nuovo software ad hoc che consentirà ai contribuenti, entro il prossimo 31 dicembre 2010, di fornire meglio tutte le giustificazioni/motivazioni delle cause di non corrispondenza ai risultati degli studi di settore. Il software consentirà di inviare le informazioni relative alle cause di non congruità da parte dei contribuenti, tenendo conto dei correttivi per la crisi.