LdB 2025, nuova tassazione auto aziendali. Favorite elettriche e ibride plug-in
Pubblicato il 11 novembre 2024
In questo articolo:
- Auto aziendale ad uso promiscuo: cosa sono e quali vantaggi
- La tassazione attuale delle auto aziendali
- Misure fiscali 2025: riduzione dei sussidi ambientali dannosi su veicoli aziendali e smaltimento rifiuti
- Aliquote incentivanti per i veicoli elettrici e ibridi plug-in
- Crisi dell'automotive: nuova strategia del Governo tra investimenti e stop ai bonus
Condividi l'articolo:
La Legge di Bilancio 2025 introduce cambiamenti rilevanti nella tassazione delle auto aziendali in uso promiscuo, ovvero quelle utilizzate dai dipendenti sia per motivi aziendali sia personali. Questa riforma segna una svolta nel trattamento fiscale dei fringe benefits, con l’obiettivo di orientare le scelte aziendali e individuali verso veicoli a basso impatto ambientale. Le nuove disposizioni prevedono un aumento della percentuale imponibile per le auto a motore termico, che sale dal 30% al 50%, mentre riservano condizioni fiscali più favorevoli per i veicoli elettrici e ibridi plug-in, riducendo rispettivamente al 10% e al 20% la percentuale di imponibile.
Auto aziendale ad uso promiscuo: cosa sono e quali vantaggi
Un’auto aziendale concessa “ad uso promiscuo” è un veicolo messo a disposizione dal datore di lavoro al dipendente, che può utilizzarlo sia per attività lavorative sia per scopi personali. Questo tipo di agevolazione consente al dipendente di utilizzare l’auto fuori dall’orario di lavoro, trasformandola in un mezzo di trasporto personale senza dover sostenere le spese di acquisto, manutenzione e gestione, che restano a carico dell’azienda.
Dal punto di vista fiscale, l’uso promiscuo di un’auto aziendale, ossia l’utilizzo sia per fini aziendali sia personali, è considerato un fringe benefit, ovvero un compenso in natura per il dipendente. Questo tipo di agevolazione consente all’azienda di offrire un beneficio aggiuntivo ai dipendenti senza aumentare il costo diretto del salario, rappresentando un vantaggio anche in termini di attrattiva e fidelizzazione del personale.
La tassazione attuale delle auto aziendali
La normativa attuale, aggiornata dal 1° luglio 2020, stabilisce che l’auto aziendale in uso promiscuo sia tassata come parte della retribuzione, e il calcolo della tassazione dipende dalle emissioni di anidride carbonica (CO₂) del veicolo.
Nello specifico, l'attuale sistema di tassazione è suddiviso in quattro fasce di emissioni, ciascuna con una distinta percentuale applicata al costo per chilometro, stabilito nelle tabelle ACI in base al marchio e al modello del veicolo. Questo valore, calcolato in euro/km, viene poi moltiplicato per una percorrenza standard di 15.000 km annui.
Il sistema è così articolato:
- 25% per i veicoli con emissioni non superiori a 60 grammi per chilometro (g/km di CO2);
- 30% per emissioni superiori a 60 g/km ma non a 160;
- 50% con emissioni da 160 a 190 g/km;
- 60% per i veicoli con valori di emissione di anidride carbonica superiori a 190 g/km.
Queste percentuali si applicano ad una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui, moltiplicati per il costo chilometrico stabilito nelle tabelle ACI. L’intento è incentivare l’uso di veicoli a basse emissioni, penalizzando fiscalmente le auto con elevati livelli di CO₂.
NOTA BENE: Le tabelle ACI devono essere utilizzate anche per calcolare l'indennità che il datore di lavoro riconosce al dipendente per l'uso del proprio veicolo in trasferte fuori dal Comune. Il valore imponibile calcolato in base al costo di percorrenza indicato nelle tabelle ACI è determinato in modo forfettario, senza considerare i costi effettivi di utilizzo del veicolo o la distanza realmente percorsa dal dipendente.
A partire dal 2025, cambieranno le modalità di tassazione dei veicoli aziendali e si introdurrà un nuovo sistema di calcolo del fringe benefit per le auto assegnate ai dipendenti. Questa riforma è prevista dalla Legge di Bilancio 2025 attualmente in discussione alla Camera: la tassazione incrementata sulle auto aziendali a motore endotermico potrebbe ridurre l'attrattiva di questo beneficio, specialmente per le aziende con grandi flotte di veicoli.
Misure fiscali 2025: riduzione dei sussidi ambientali dannosi su veicoli aziendali e smaltimento rifiuti
L'articolo 7 della Manovra fiscale 2025 introduce misure per ridurre i sussidi ambientalmente dannosi, apportando significative modifiche alla regolamentazione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Ecco i due principali interventi:
1. Riforma della tassazione dei veicoli aziendali
Per i veicoli aziendali concessi ai dipendenti ad uso promiscuo (sia lavorativo che personale), la norma modifica il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, fissando il valore tassabile del fringe benefit al 50% del costo di percorrenza standard di 15.000 km, calcolato secondo le tabelle ACI. Tuttavia, questa percentuale viene ridotta per veicoli meno inquinanti: al 10% per auto elettriche e al 20% per ibride plug-in. Le nuove regole si applicano ai contratti stipulati dal 1° gennaio 2025.
2. Aumento dell'IVA sullo smaltimento rifiuti dannosi
L'aliquota IVA per lo smaltimento dei rifiuti in discarica o tramite incenerimento senza recupero efficiente di energia viene elevata dal 10% al 22%. Questa modifica punta a disincentivare pratiche di smaltimento dannose per l’ambiente, promuovendo l'economia circolare in linea con le direttive europee, che prevedono il conferimento in discarica solo come ultima opzione.
Questi provvedimenti mirano a incentivare pratiche ecologiche e a penalizzare quelle che hanno un impatto negativo sull’ambiente.
Aliquote incentivanti per i veicoli elettrici e ibridi plug-in
Il Disegno di legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per la tassazione delle auto aziendali concesse in uso promiscuo, puntando a incentivare la transizione ecologica e sostenere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Come detto, attualmente, la tassazione delle auto aziendali è basata su fasce di emissioni di CO₂, con aliquote che variano dal 25% al 60% in base ai livelli di emissione. La nuova normativa, invece, propone un cambio di paradigma: a partire dal 1° gennaio 2025, la tassazione sarà determinata esclusivamente dalla tipologia di alimentazione del veicolo.
In dettaglio, mantenendo il limite convenzionale di 15.000 km annui, i veicoli saranno classificati in tre nuove categorie, ciascuna con una specifica percentuale di tassazione:
- Veicoli elettrici: tassazione ridotta al 10%.
- Veicoli plug-in ibridi: tassazione ridotta al 20%.
- Altri veicoli (combustione tradizionale): tassazione al 50%.
Questa nuova struttura renderà il possesso di auto elettriche e plug-in significativamente più conveniente per i dipendenti, poiché l’aliquota imponibile sarà drasticamente ridotta rispetto agli attuali livelli, incentivando così l’adozione di mezzi a basso impatto ambientale.
Tuttavia, la riduzione riguarderebbe anche i veicoli con emissioni superiori a 190 g/km, che verrebbero tassati al 50% invece dell'attuale 60%, creando un paradossale vantaggio fiscale per i veicoli più inquinanti.
Tutto ciò potrebbe suggerire la possibilità di ulteriori modifiche al testo prima dell’approvazione definitiva della Legge di Bilancio 2025.
NOTA BENE: Se approvata, la nuova normativa si applicherà ai veicoli di nuova immatricolazione concessi in uso promiscuo con contratti stipulati dal 2025. Rimane invariata la normativa per le auto assegnate o immatricolate entro il 31 dicembre 2024. In particolare, per i veicoli immatricolati e concessi tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024,
A seguire una Tabella che contiene le categorie di veicoli, le aliquote attuali, quelle proposte per il 2025, e note esplicative per ciascun tipo di veicolo.
Tipo di Veicolo | Aliquota Attuale (2020) | Aliquota Proposta (2025) | Note |
---|---|---|---|
Elettrico | 25% - Incentivo per veicoli a basse emissioni | 10% - Forte riduzione per incentivare l'uso di elettrici | Risparmio fiscale significativo per promuovere l'acquisto di veicoli completamente elettrici |
Ibrido Plug-in | 30% - Riduzione per veicoli con moderate emissioni | 20% - Agevolazione per supportare il passaggio agli ibridi | Incentivo per veicoli con basse emissioni ma non completamente elettrici |
Altri (Motore a Combustione) | 50% - Tassazione standard per veicoli tradizionali | 50% - Aumento per ridurre l’uso di veicoli a combustione | Innalzamento della tassazione per disincentivare l'uso di motori tradizionali |
Altri (Motore a Combustione) >190 g/km | 60% - Tassazione più alta per veicoli altamente inquinanti | 50% - Riduzione moderata rispetto all’attuale, da confermare | Possibile ulteriore revisione per evitare vantaggi ai veicoli ad alta emissione |
Crisi dell'automotive: nuova strategia del Governo tra investimenti e stop ai bonus
I ministri Giancarlo Giorgetti (Economia) e Adolfo Urso (Imprese) condividono la necessità di ridefinire le politiche di sostegno al settore automotive, giudicando inefficaci gli incentivi all’acquisto per stimolare la produzione nazionale. Entrambi hanno spiegato il motivo del taglio al Fondo Automotive nella Legge di Bilancio 2025, evidenziando l’obiettivo di destinare le risorse a strategie di lungo termine per il settore, meno dipendenti dai bonus e più orientate alla riconversione industriale.
In audizione sulla Manovra 2025, Giorgetti ha confermato l'intenzione del governo di ridurre i fondi per gli incentivi alla rottamazione e all’acquisto di auto elettriche prodotte all’estero, soprattutto in Cina. Ha precisato che i 700 milioni di euro destinati a tali incentivi non saranno più disponibili dal 2025. Tuttavia, i fondi per le imprese italiane interessate a riconvertire la produzione verso modelli ecologici resteranno intatti, per sostenere il rinnovamento del settore.
Il Ministro Urso, in risposta ad un question time al Senato, ha ribadito la necessità di superare i bonus all’acquisto, ritenuti poco efficaci nel rafforzare la produzione nazionale. Ha annunciato l’apertura di un nuovo sportello per i contratti di sviluppo con 500 milioni di euro destinati alle filiere strategiche, inclusa l’automotive. Inoltre, ha anche sollecitato una revisione delle norme europee sul Green Deal, insieme alla Repubblica Ceca, proponendo un approccio più flessibile e tecnologicamente neutrale per raggiungere l'obiettivo di decarbonizzazione entro il 2035.
Entrambi i ministri, dunque, vedono la crisi dell’automotive come una sfida europea, richiedendo una riorganizzazione delle risorse verso riconversione e innovazione, piuttosto che incentivi di acquisto.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: