Lavoro autonomo. I CdL in audizione alla Camera
Pubblicato il 27 ottobre 2015
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Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha presentato,il 26 ottobre 2015, una relazione con relativo approfondimento, in tema di lavoro autonomo, all’XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati, come risultante dalle risoluzioni in Commissione Camera n. 7/00590, n. 7/00631, n. 7/00641 e n. 7/00634, indirizzate al riconoscimento di prestazioni a favore dei lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata dell’INPS.
Dal prossimo 1° gennaio 2016, la disciplina del rapporto di lavoro subordinato sarà, infatti, applicata alle collaborazioni coordinate e continuative per cui, per il Consiglio, necessitano chiarimenti in materia normativa, previdenziale, assistenziale e amministrativa.
Interessanti sono i quesiti sollevati in merito alla possibilità di proroga dei contratti a progetto.
Si ricorda, a tal proposito, che il D.Lgs. n. 81/2015, con gli articoli 2, 52 e 54, ha abrogato il contratto a progetto ed ha dato nuova vita alle “vecchie” collaborazioni coordinate e continuative.
Tuttavia, alle co.co.pro. già in atto al 25 giugno 2015, continueranno ad applicarsi le disposizioni abrogate, fino alla data di scadenza originaria, ma ci si chiede cosa accadrà se un contratto a progetto, stipulato anteriormente all’entrata in vigore del citato Decreto Legislativo, con scadenza originaria entro il 2015, verrà prorogato, ad esempio, al marzo 2016.
Teoricamente la disciplina abrogata (artt. 61 – 69-bis D.Lgs. n. 276/2003) dovrebbe perdurare anche nel corso del 2016 a patto che la proroga sia funzionale ed essenziale alla realizzazione del progetto.
Si segnala, inoltre, che la relazione si conclude con la richiesta di valutare la possibilità di introdurre sistemi di “staffetta generazionale” volti all’utilizzo di parte della contribuzione obbligatoria versata da soggetti già titolari di trattamento pensionistico, per la costituzione di un fondo volto a favorire l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro autonomo attraverso il versamento in forma ridotta dei primi tre anni di contribuzione a fronte del pieno accredito figurativo ai fini pensionistici.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 45 -«Più welfare e previdenza meno onerosa» - Prioschi
- ItaliaOggi, p. 29 - Per i professionisti servono tutele ad hoc - D’Alessio
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