La legge di Stabilità al vaglio del Parlamento. Il Ddl fa il pieno di emendamenti
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 12 novembre 2013
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I lavori sul testo di legge di Stabilità continuano: in Parlamento si stanno mettendo in pratica grandi manovre per aggiustare il testo della legge varata dal Governo.
A palazzo Madama, infatti, è iniziato l’esame delle principali proposte di modifica al Ddl e gli emendamenti presentati da tutte le parti politiche interessano aspetti diversi della manovra di fine anno.
Per quanto riguarda l’Irpef, la proposta è quella di estendere l’esenzione della no-tax area, a partire dal 1° gennaio 2014, ai redditi sotto i 12mila euro; attualmente la soglia limite di esenzione è fissata a 8mila euro. La copertura finanziaria necessaria per tale manovra è di circa 1,8 mld di euro che dovrebbe essere finanziata attraverso il taglio alle spese delle pubbliche amministrazioni.
Parallelamente all’aumento della soglia di esenzione Irpef, dovrebbe corrispondere l’abbassamento a 30mila euro della soglia per beneficiare del taglio al cuneo fiscale: Giorgio Santini (Pd), firmatario di questa proposta dichiara che in tal modo “si dovrebbe verificare il beneficio maggiore, circa 200 euro netti l'anno, per i redditi tra 15 mila e 20 mila euro”.
Dal Pdl invece si continuano ad avanzare mozioni a sostegno della prima casa. Un altro emendamento, firmato dalle senatrici Pdl Anna Maria Bernini e Mariarosaria Rossi, chiede lo stop alla tassa sulla prima casa anche con il nuovo regime della Tasi. Per la copertura economica di questa proposta si punta, a partire dal prossimo anno, ad un ulteriore introito da parte della spending review, per un ammontare di 1,2 miliardi di euro.
L’alternanza di imposizioni vede poi sostituirsi alla Trise (con Tari e Tasi) la nuova Tuc (Tributo unico comunale), che ha come obiettivo quello di andarsi a sostituire integralmente all’Imu, a partire dal 1° gennaio 2014, senza però colpire l’abitazione principale.
Altri ritocchi alla Legge prevedono il ritorno degli sgravi fiscali per i figli, nella misura di 50 euro ciascuno; l’aumento al 2,5 per mille dell’aliquota dell’imposta di bollo su estratti conto, depositi bancari e postali a partire dal 2014, con l’eliminazione del prezzo minimo attuale fissato a 34,20 euro, l’azzeramento del contributo di solidarietà per i pensionati con più di 67 anni bilanciato dall’automatico avvio del contributo a partire da 60 mila euro.
Infine, da segnalare come l’aumento fino al 120% degli acconti Ires e Irap di fine mese per banche e assicurazioni sta rendendo sempre più concreta l’ipotesi di un differimento del termine per il loro versamento dal 2 dicembre (30 novembre è sabato) al 16 dicembre 2013. Il tutto in virtù del fatto che tali versamenti sono stati rincarati appositamente con l’obiettivo di garantire il recupero delle risorse necessarie per cancellare definitivamente la seconda rata Imu. Ovviamente, la proroga se accolta varrà solo per coloro che sono chiamati a pagare il maxi-acconto e solo per l’anno d’imposta 2013. La proroga sembra molto plausibile considerato il fatto che l’esame del decreto legge in Consiglio dei ministri ha ricevuto un ulteriore slittamento
- Il Sole 24 Ore, p. 7 - Banche e assicurazioni, slitta al 16 dicembre l'acconto pesante - M. Mo.
- Il Sole 24 Ore, p. 7 - Sulla casa ora spunta il Tuc - Mobili
- ItaliaOggi, p. 26 - Tuc al posto della service tax - Migliorini
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