La confisca va motivata anche in caso di patteggiamento
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 17 maggio 2010
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Anche in caso di patteggiamento l'eventuale applicazione della misura di sicurezza della confisca dei beni dell'arrestato va comunque motivata.
E' quanto statuito dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 17266 del 6 maggio 2010, con la quale gli stessi hanno accolto il ricorso presentato da un uomo che aveva patteggiato dopo essere stato colto in flagranza di reato per concorso in illecita detenzione di sostanze stupefacenti.
L'uomo, in particolare, si era opposto alla confisca disposta dai giudici di merito nei confronti dei beni sequestrati in occasione dell'arresto; tra questi, oltre alla droga e ad un misurino, vi era del denaro e tre telefonini cellulari. Mentre per i primi oggetti la connessione con il reato era palese, la stessa cosa non poteva dirsi con riferimento agli altri. Tuttavia, nel provvedimento non era stata data alcuna spiegazione circa il collegamento degli stessi con l'illecito.
La Corte di legittimità ha così accolto i rilievi sollevati dal ricorrente sottolineando, altresì, che anche se il nuovo articolo 445 del Codice di procedura penale estende la confisca a tutte le ipotesi di cui all'articolo 240 del Codice penale e che il patteggiamento è caratterizzato da un procedimento sicuramente più snello, l'applicazione della confisca deve essere sempre motivata rispetto alle giustificazioni addotte dall'imputato sulla provenienza degli oggetti o sulla sproporzione tra i beni sequestrati e il reddito percepito.
E' quanto statuito dai giudici di Cassazione nel testo della sentenza n. 17266 del 6 maggio 2010, con la quale gli stessi hanno accolto il ricorso presentato da un uomo che aveva patteggiato dopo essere stato colto in flagranza di reato per concorso in illecita detenzione di sostanze stupefacenti.
L'uomo, in particolare, si era opposto alla confisca disposta dai giudici di merito nei confronti dei beni sequestrati in occasione dell'arresto; tra questi, oltre alla droga e ad un misurino, vi era del denaro e tre telefonini cellulari. Mentre per i primi oggetti la connessione con il reato era palese, la stessa cosa non poteva dirsi con riferimento agli altri. Tuttavia, nel provvedimento non era stata data alcuna spiegazione circa il collegamento degli stessi con l'illecito.
La Corte di legittimità ha così accolto i rilievi sollevati dal ricorrente sottolineando, altresì, che anche se il nuovo articolo 445 del Codice di procedura penale estende la confisca a tutte le ipotesi di cui all'articolo 240 del Codice penale e che il patteggiamento è caratterizzato da un procedimento sicuramente più snello, l'applicazione della confisca deve essere sempre motivata rispetto alle giustificazioni addotte dall'imputato sulla provenienza degli oggetti o sulla sproporzione tra i beni sequestrati e il reddito percepito.
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 12 - Per applicare la confisca la motivazione è necessaria – S. Pas.
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