La Camera dice sì al collegato lavoro
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 29 gennaio 2010
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Nella seduta del 28 gennaio 2010, l'aula della Camera ha approvato il Disegno di legge cosiddetto “collegato lavoro” recante Deleghe al Governo in materia di ammortizzatori sociali, lavori usuranti, apprendistato e occupazione femminile, disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro. Il testo torna ora all’esame del Senato.
Tra le novità del Disegno, si segnala la rivisitazione della riforma delle procedure di arbitrato e conciliazione con l'estensione, a tutte le tipologie di lavoro, del termine di 60 giorni per l'impugnazione dei licenziamenti. Soppressa anche la norma che cancellava la gratuità dei processi per le controversie di lavoro.
Il collegato lavoro attribuisce deleghe al Governo anche in materia di riorganizzazione di enti, congedi, aspettative e permessi, servizi per l'impiego, incentivi all'occupazione.Tra le novità del Disegno, si segnala la rivisitazione della riforma delle procedure di arbitrato e conciliazione con l'estensione, a tutte le tipologie di lavoro, del termine di 60 giorni per l'impugnazione dei licenziamenti. Soppressa anche la norma che cancellava la gratuità dei processi per le controversie di lavoro.
Alcune delle misure approvate riguardano la modifica dell'indicatore di situazione economica equivalente (Isee) con la semplificazione della procedura di rilascio. Dunque, sono state trasferite all'Inps alcune funzioni dell'agenzia delle Entrate: i cittadini potranno presentare l'autocertificazione (Dsu - dichiarazione sostitutiva unica) all'Inps in via telematica. L'Inps calcolerà l'indicatore di ricchezza che determina l'accesso o meno alle prestazioni sociali agevolate e ne darà notizia all’interessato. Nel calcolo dei redditi, concorreranno anche quelli di lavoro autonomo, di impresa e diversi assoggettati a imposta sostitutiva o definitiva (contribuenti minimi).
Sul tema caldo della possibilità di sostituire l'ultimo anno di obbligo scolastico con il primo anno di apprendistato si è ribadita la necessità della preventiva intesa con le Regioni per definire le modalità di applicazione dell'apprendistato-formazione contemplato nella legge Biagi.
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