Iva sui beni Covid, si torna al periodo pre-pandemia
Pubblicato il 16 febbraio 2023
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In regime emergenziale l’Agenzia delle Dogane, con circolare n. 9/2021, aveva disposto che le cessioni di “strumentazione per diagnostica in vitro per COVID-19” erano esenti dall’Iva fino al 31 dicembre 2022; inoltre, tale esenzione dall’imposta vigeva anche per cessioni dei vaccini contro il Covid-19 autorizzati dalla Commissione Ue o dagli Stati membri e le prestazioni di servizi strettamente connesse a tali vaccini.
Ora, constatata la cessazione dei suddetti regimi, con circolare del 14 febbraio 2023 n. 5/D si comunica che le disposizioni amministrative e la Taric (Tariffa Doganale Comunitaria) sono state aggiornate, a far data dal 1° gennaio 2023.
In sostanza si comunica quanto segue:
- per le importazioni di strumentazione per diagnostica in vitro per COVID-19, di cui ai codici merce 3822 1900 10; ex 3821 0000; ex 9018 90; ex 9027 89; 3822 1900 10; ex 9027 8990, si applica l’aliquota Iva del 5%;
- le cessioni di vaccini contro il COVID-19, identificati con il codice di nomenclatura combinata codice 3002 4110, sono soggette all’aliquota Iva del 10%.
Inoltre, sempre dal 1° gennaio 2023, non è più valido l’allegato 2 alla circolare 9/D/2021, riguardante i casi di esenzione dall’IVA, ormai non più previsti.
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