Iva per l'edilizia. No della Corte Ue ad agevolazioni indiscriminate
Pubblicato il 05 giugno 2015
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Con la sentenza emessa il 4 giugno 2015 in relazione alla causa C-161/14 – Commissione europea contro Regno Unito - la Corte di giustizia europea ha condannato il Regno Unito in quanto ritenuto inadempiente alla direttiva europea sull’Iva 2006/112, in materia di IVA ridotta per “materiali efficienti sotto il profilo energetico”. Tale Paese, infatti, applica l’aliquota IVA ridotta ai materiali efficienti sotto il profilo energetico installati in immobili residenziali.
La Corte europea rammenta che l’allegato III della direttiva IVA in parola permette di applicare un’aliquota IVA ridotta a cessioni, costruzioni, restauri e trasformazioni riguardanti abitazioni o servizi forniti nell’ambito della politica sociale.
Non è quindi consentito applicare l’aliquota Iva ridotta in caso di cessione, costruzione, restauro e trasformazione di qualsiasi immobile residenziale, indipendentemente dal contesto sociale nel quale sono effettuate tali operazioni.
Quanto affermato dalla Corte Ue non dovrebbe avere ripercussioni per la normativa italiana, dove si applica l'Iva al 4 per cento per cessioni e costruzione di edifici economici e l'Iva al 10% per interventi di manutenzione e ristrutturazione degli edifici.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 43 - Iva, i paletti della Ue sugli sconti in edilizia - A.A.
- ItaliaOggi, p. 26 - Manutenzioni senza sconto Iva - Ricca
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