Indicazioni sulle diverse forme di impairment test dell’avviamento
Pubblicato il 18 dicembre 2009
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In data 17 dicembre 2009, è stata approvata in via definitiva dal Consiglio di Gestione dell’Oic l’Applicazione Ias/Ifrs n. 2, che costituisce un completamento alle Guide operative ai principi contabili internazionali n. 2 e n. 3.
Le Applicazioni Ias/Ifrs nascono come serie di documenti con finalità di approfondimento di alcuni temi di attualità su cui persistono dubbi e problematiche, per i quali è necessario fornire chiarimenti in modo da assicurare comportamenti omogenei tra le imprese.
Con l’Applicazione n. 1 si è affrontato il tema del trattamento contabile dell’imposta sostitutiva sull’affrancamento dell’avviamento per i soggetti che redigono il bilancio seguendo gli Ias/Ifrs.
L’Applicazione n. 2 riguarda, invece, l’impairment test dell’avviamento iscritto in bilancio per le società che seguono nella redazione dello stesso i principi contabili internazionali. Nello specifico, l’Applicazione fornisce esemplificazioni sulla modalità di applicazione dello standard alle imprese mercantili, industriali e di servizi. Le considerazioni e le esemplificazioni relative alle imprese bancarie ed assicurative saranno esaminate con appositi documenti, per tenere conto delle peculiarità dei settori di appartenenza. Si legge che le differenti metodologie di impairment test, per essere valide, devono risultare conformi alle disposizioni generali dello Ias36. Di conseguenza, il procedimento di constatazione dell’esistenza di una perdita di valore di un’attività o un gruppo di attività non deve essere confuso con i sistemi di valutazione delle aziende. A tal fine, si passano in rassegna gli indicatori di perdita esterni all’impresa, come per esempio: il valore contabile del patrimonio netto superiore alla capitalizzazione di mercato, significativi cambiamenti in negativo del mercato, ecc. Seguendo il principio espresso dallo Ias36, secondo cui il valore d’uso delle attività d’impresa iscritto in bilancio non deve essere superiore al valore recuperabile in caso della loro vendita (fair value al netto dei costi di vendita), l’impairment test deve essere applicato alle singole attività non correnti oppure a gruppi di attività non correnti, nel caso in cui la singola attività non genera autonomi flussi finanziari in entrata. In questi casi, si parla di unità generatrici di flussi finanziari e l’avviamento deve essere allocato a tali unità, essendo esso un’attività generica che non può essere identificata individualmente e non può essere separata dall’azienda stessa.
- ItaliaOggi, p. 20 – Brevi
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