Incongruenze non giustificate nelle operazioni di vendita immobiliare. Ok all’accertamento induttivo
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 14 febbraio 2012
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Con ordinanza n. 1972 depositata lo scorso 10 febbraio 2012, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano ritenuto legittimo un accertamento induttivo Iva disposto dall’Agenzia delle entrate nei confronti di un’impresa immobiliare di Milano per aver venduto degli immobili al di sotto del prezzo di mercato e dei costi della zona.
Nella specie, era stata rilevata una grave incongruenza tra i ricavi contabilizzati delle operazioni di vendita immobiliare ed i ricavi ragionevolmente ritraibili dalle condizioni di esercizio della specifica attività, “il tutto in presenza d'incongruenze intrinseche (prezzi/mq) ed estrinseche (mutui)”.
Secondo la Corte, in definitiva, è legittimo che l’Ufficio, in presenza di condotte che, come quelle in esame, non siano economicamente giustificate, quali “l'antieconomicità di comportamenti imprenditoriali che il contribuente non spieghi in alcun modo e siano in conflitto con i criteri della ragionevolezza”, proceda alla rettifica dell’imposta dovuta.
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