INAIL, vademecum per lavorare in sicurezza con la stampa 3D
Pubblicato il 31 agosto 2022
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Sul proprio sito istituzionale, con notizia del 30 agosto 2022, l’INAIL ha pubblicato il vademecum che fornisce le indicazioni in merito alle misure di prevenzione e protezione connesse all’utilizzo della stampa 3D.
Il documento informativo in questione analizza le caratteristiche e i potenziali fattori di rischio e di pericolo per la salute dei lavoratori connessi ai diversi processi di stampa e ai materiali utilizzati.
La stampa 3D (in continua e rapida evoluzione) è impiegata in diversi settori, tra i quali rientrano le industrie aereospaziali, automobilistiche, meccaniche, manifatturiere e medicali. Le stampanti in questione consentono di creare un oggetto sovrapponendo stati multipli di materiale.
I materiali più utilizzati nella stampa 3D si suddividono in:
- materiali classici: polimeri, ceramiche, vetro, metalli e legno, i quali potrebbero comportare potenziali effetti tossici sull’apparato respiratorio;
- materiali innovativi: materiali biologici e nanomateriali. Nel caso dell’utilizzo di materiali biologici i rischi derivano dalla generazione di aerosol e contaminazione microbica delle superfici di lavoro. Nonostante non siano presenti dati sulle conseguenze a lungo termine in merito all’esposizione a nanomateriali ingegnerizzati, l’INAIL raccomanda di prestare una particolare attenzione nel loro utilizzo, in quanto sono stati evidenziati come “potenziali effetti avversi per la salute”.
Misure di prevenzione e protezione
In considerazione dell’articolo 15 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, il vademecum individua le misure di prevenzione e protezione da adottare per ridurre i potenziali rischi connessi alla stampa 3D.
Le principali misure riguardano:
- la riduzione delle emissioni e del numero di lavoratori esposti;
- l’eliminazione o la sostituzione dell’agente nocivo;
- la riduzione dei tempi di esposizione necessari per realizzare il prodotto.
Tuttavia, poiché in tali processi non sempre risulta possibile eliminare e/o sostituire il materiale (dunque l’agente nocivo) né tantomeno la sua modalità di utilizzo, o ridurre il numero dei lavoratori, l’INAIL ha fornito una serie di misure utili al contenimento del rischio:
- il potenziamento delle tecniche di aspirazione o di ventilazione dei locali, per evitare che le emissioni si diffondano nell’aria del luogo di lavoro;
- l’utilizzo di dispositivi adeguati di protezione individuale (mascherine di tipo FFP2, guanti in gomma monouso, occhiali e abbigliamento di protezione);
- un’adeguata formazione per i lavoratori nonché garantire una maggiore condivisione delle procedure da attuare.
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