Lavoratori esposti a agenti cancerogeni: online il manuale INAIL
Pubblicato il 23 maggio 2024
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Con la direttiva europea 2022/431 sono state introdotte nuove misure per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall’esposizione ad agenti cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche per la riproduzione durante il lavoro.
Monografia INAIL: esposizione a agenti cancerogeni
La monografia INAIL è stata realizzata dal gruppo di lavoro multidisciplinare del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, con l’obiettivo di identificare le attività connesse al recepimento della direttiva UE 2022/431.
Il volume si sofferma sulle seguenti tematiche:
- sostanze reprotossiche, i farmaci pericolosi e gli ambienti di lavoro coinvolti;
- misure da adottare ai fini della valutazione dell’esposizione;
- ruolo del medico competente nell’identificazione degli eventi avversi;
- nuove sfide per la ricerca scientifica su questo tema.
Nel dettaglio, il documento fornisce informazioni utili per i lavoratori, i datori di lavoro, i medici, i tossicologi e gli altri professionisti coinvolti nella prevenzione degli effetti avversi sulla salute riproduttiva, causati da agenti chimici e farmaci pericolosi.
Agenti chimici reprotossici
Si tratta di sostanze che possono danneggiare il sistema riproduttivo mettendo a rischio la fertilità sia maschile che femminile, la crescita del feto o del bambino nonché incidere sul decorso della gravidanza aumentando il rischio di aborti spontanei.
ATTENZIONE: Gli agenti chimici reprotossici si trovano in vari ambienti, inclusi i luoghi di lavoro, le abitazioni e l'ambiente esterno.
Misure di prevenzione e protezione dei lavoratori
Diverse sono le misure di prevenzione e protezione a cui è possibile ricorrere per contenere l’esposizione agli agenti reprotossici e ai farmaci pericolosi, in particolare:
- l’utilizzo nei processi industriali di sostanze alternative meno pericolose;
- il controllo dell’esposizione per mezzo di interventi di natura tecnica e organizzativa;
- la formazione e la sorveglianza sanitaria.
Valutazione dei rischi
Nella valutazione del rischio professionale, il datore di lavoro deve tener conto della specificità degli effetti registrabili in relazione al diverso sesso della forza lavoro, con particolare attenzione all’esposizione a sostanze reprotossiche.
I maggiori rischi professionali che incidono sulla salute riproduttiva sono legati a diversi fattori, tra i quali: esposizione ad agenti biologici, fattori ergonomici, radiazioni ionizzanti, calore eccessivo in area genitale, etc.
Pertanto, ai fini della valutazione del rischio bisognerà tenere conto dei seguenti aspetti:
- le caratteristiche delle lavorazioni;
- la durata e la frequenza;
- la quantità di agenti reprotossici prodotti o utilizzati;
- la concentrazione;
- le diverse possibili vie di assorbimento.
Sorveglianza sanitaria degli esposti a reprotossici
La sorveglianza sanitaria è finalizzata a tutelare la salute dei lavoratori esposti a rischi di natura fisica, chimica, biologica e/o ergonomica ed ha come obiettivo il mantenimento nel tempo dello stato di salute dei lavoratori e la prevenzione delle malattie legate al lavoro.
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