In “GU” il decreto di abolizione della seconda rata Imu. Il costo su banche e assicurazioni

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Il decreto legge n. 133 del 30 novembre 2013 recante, tra le altre cose, disposizioni urgenti in materia di Imu, dopo la firma del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, è stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 281 dello stesso giorno.

Con la pubblicazione è finalmente arrivata la tanto attesa ufficializzazione della sospensione della seconda rata Imu sull’abitazione principale non di pregio e anche sui fabbricati rurali e i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali.

Nonostante l’abolizione della seconda rata dell’imposta municipale sugli immobili, si profila subito l’ipotesi di un rimborso per quei contribuenti che sono tenuti a versare, entro il 16 gennaio del prossimo anno, la mini imposta (40% a loro carico) che scaturisce dall’applicazione dell’aliquota e delle detrazioni deliberate/confermate dai comuni nel 2013, nel caso in cui risultino maggiori rispetto a quelle di base previste dalla legge.

Ecco, dunque, che il Governo è già al lavoro per cercare le risorse necessarie per far fronte a tali rimborsi: si stima che occorreranno 150 milioni di euro, che sicuramente non sarà facile reperire. Si stanno avanzando delle ipotesi per far rientrare tale cifra nella legge di Stabilità, cosa comunque non semplice visto che la lista delle modifiche da inserire nella finanziaria in approvazione entro fine anno si amplia ogni giorno di più. L’ultima parola in merito, comunque, spetta sempre al ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni. Dunque, non resta che aspettare.

Intanto, nel testo del provvedimento è entrata la novità che resta fissato al 9 dicembre il termine entro il quale i comuni, che non hanno ancora provveduto, dovranno rispettare per la pubblicazione delle delibere nelle quali vengono fissate le aliquote Imu. Si parla di novità, dato che nelle bozze dei giorni subito precedenti la pubblicazione ufficiale del Decreto 133/2013 il termine era ancora fissato al 5 dicembre.

Ferma, invece, la copertura finanziaria dell’intero costo del provvedimento. I 2,16 miliardi di euro necessari per l’abolizione della seconda rata dell’Imu resta addebitata agli operatori del settore finanziario e assicurativo.

Il provvedimento emanato dal Governo fa infatti scattare la clausola di salvaguardia prevista dal Dl 102/2013 sulla prima rata Imu, per cui i soggetti esercenti attività finanziarie, creditizie e assicurative per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013, vedranno aumentato al 128,5% l’acconto dell’Ires e, conseguentemente, quello dell’Irap.

A seguito dell’approvazione del Dl 133, infatti, è stato firmato il Dm del Ministro dell’Economia, che ha disposto l’ulteriore incremento dell’acconto Ires di 1,5 punti percentuali per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013 e per quello successivo. Ad annunciarlo un comunicato stampa dello stesso Mef n. 236 del 30 novembre 2013.

Si parla così di un maxi-acconto Ires e Irap del 130%, che si ottiene dalla somma tra il 128,5% previsto dal Dl 133 e l'1,5% aggiunto dal decreto ministeriale; in più, poi, i suddetti soggetti finanziari dovranno versare un'addizionale dell'8,5% all'Ires e il nuovo anticipo del 100% sull'imposta per il risparmio amministrato. Dal 2014 l'acconto per gli istituti di credito e le compagnie assicurative scenderà al 101,5% allineandosi a quello delle altre imprese.

È da ricordare che, sempre nel Dl 133/2013, è stata disposta la proroga del termine di scadenza per il versamento della seconda o unica rata di acconto dell’Ires al 10 dicembre 2013.
Allegati Links Anche in
  • Il Sole 24 Ore del 1 dicembre 2013, p. 3 - Mini-Imu: si paga a gennaio, poi rimborso - Bruno, Mobili
  • Il Sole 24 Ore del 1 dicembre 2013, p. 2 - Scattano i maxi-acconti per banche e imprese - Del Bo, Morina
  • ItaliaOggi7, p. 7 - Saldo Imu stop, ma non per tutti - Trovato

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