Immigrazione e sicurezza. Via libera dal CdM al Decreto Salvini
Pubblicato il 25 settembre 2018
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Nella seduta del 24 settembre 2018, il Consiglio dei ministri ha approvato, all’unanimità, il testo di un decreto-legge contenente misure in tema di immigrazione e sicurezza pubblica, cosiddetto “Decreto Salvini”, dal norme del ministro proponente.
Il provvedimento contiene disposizioni urgenti anche per quel che riguarda la materia della protezione internazionale, interventi sull’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata nonché in tema di giustizia sportiva e di regolare svolgimento delle competizioni sportive.
Le misure messe a punto sarebbero volte:
- ad un più efficace contrasto dell’immigrazione illegale con garanzia dell’effettività dell’esecuzione delle espulsioni;
- a disciplinare i casi speciali di permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari, anche con nuove regole in tema di revoca dello status di protezione internazionale in caso di accertamento della commissione di gravi reati;
- a evitare il ricorso “strumentale” alla domanda di protezione internazionale nonché a razionalizzare il ricorso al Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati;
- a sancire la revoca della cittadinanza per stranieri condannati in via definitiva per reati di terrorismo;
- a rinforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica contro la minaccia del terrorismo e della criminalità organizzata di tipo mafioso, nonché a migliorare il circuito informativo tra Forze di polizia e Autorità giudiziaria;
- a migliorare l’efficienza e la funzionalità dell’Agenzia che amministra i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
Immigrazione e protezione internazionale
L’intervento che introduce misure sull’immigrazione e la protezione internazionale prevede – da quanto si apprende nel Comunicato stampa di fine seduta del CdM – l’eliminazione dell’attuale esercizio discrezionale nella concessione della tutela umanitaria, con introduzione di casi tipici di tutela complementare, per i quali sono prescritti precisi requisiti per i soggetti interessati, salvo, in ogni caso, il potere-dovere delle Commissioni territoriali di valutare l’eventuale sussistenza dei presupposti del principio di non respingimento.
Introdotte anche disposizioni volte a contrastare il ricorso strumentale alla domanda di protezione internazionale, ovvero a scongiurare le domande reiterate al solo scopo di impedire l’esecuzione imminente di un provvedimento di allontanamento.
E' prevista, poi, una specifica procedura per le domande presentate in frontiera per il cittadino straniero fermato per avere eluso o tentato di eludere i controlli e l’ipotesi di trattenimento dei richiedenti asilo, strumentale all’accertamento dell’identità o della cittadinanza del richiedente.
Viene ampliato, a seguire, l’elenco dei reati che, in caso di condanna definitiva, determinano il diniego o la revoca della protezione internazionale. Per tali reati, indicati come di particolare gravità e di allarme sociale, si prevede, in caso di condanna in primo grado, la sospensione del procedimento per la concessione della protezione e l’espulsione del cittadino straniero. Stessa procedura se il soggetto imputato, anche se non ancora condannato, sia ritenuto di particolare pericolosità sociale.
Prolungata, altresì, da 90 a 180 giorni, la durata massima del trattenimento nei Centri di permanenza.
Sicurezza
In tema di sicurezza, il decreto interviene, in primo luogo, estendendo i controlli attraverso dispositivi elettronici per i reati di maltrattamento e stalking.
Il provvedimento, al fine di prevenire atti di terrorismo, prevede particolari prescrizioni in materia di contratti di noleggio di autoveicoli, ampliando, poi, l’ambito di applicazione del divieto di accesso urbano (DASPO urbano) e di quello relativo alle manifestazioni sportive; avviato anche l’utilizzo in via sperimentale, anche per la Polizia municipale, di armi comuni ad impulso elettrico.
Per finire, sono introdotte norme di contrasto al fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili, che prevedono un inasprimento delle pene e la possibilità di disporre intercettazioni.
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