Il Governo pone la fiducia sulla delega fiscale. La Camera dà l’ok

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Il disegno di legge delega fiscale ha superato indenne uno dei primi due giorni di votazione previsti all’Aula della Camera. Nella seduta dell’11 ottobre, il provvedimento ha ricevuto la terza fiducia richiesta dal Governo anche se con una votazione a macchia di leopardo e con un numero di consensi minore rispetto a quelli che nel mese di agosto erano stati strappati per l’approvazione del Dl spending review.

I primi tre articoli del disegno di legge hanno, dunque, incassato il via libera ai minimi termini, con la questione di fiducia sui quattro emendamenti alla delega fiscale posta dal Governo, che non è stata priva di ripercussioni.

Soprattutto sulla questione dell’accorpamento delle agenzie fiscali (articolo 3) non sono mancati accesi dibattiti. Da una parte si è schierata la Commissione Finanze, con l’intento di bloccare il processo di accorpamento tra Agenzia delle Entrate e del Territorio e tra Agenzia delle Dogane e Monopoli. Dall’altra, l’Esecutivo che ha difeso la riforma voluta dallo stesso ministro dell’Economia, Grilli, ribadendo l’intenzione di un accorpamento delle agenzie fiscali già dal prossimo 1° dicembre. La decisione ha portato allo stralcio dal testo licenziato dalla Commissione Finanze, della norma con cui Montecitorio sterilizzava definitivamente il taglio delle agenzie fiscali non senza reazioni. In Aula si è polemizzato soprattutto sull’aumento dei costi che l’azione necessariamente avrà.

Anche le altre due votazioni sui primi due articoli della delega fiscale hanno avuto esito positivo.

Passata la fiducia anche sul secondo articolo, che prevede una riforma del Catasto e stabilisce la necessità di un monitoraggio continuo della stima dell'evasione fiscale. Sarà rivista la disciplina degli estimi catastali su tutto il territorio nazionale, che da ora si baserà sui valori di mercato.

Infine, con l’ultima votazione della seduta dell’11 ottobre si è arrivati alla svolta tanto attesa da liberi professionisti e categorie produttive: la definizione di un perimetro ben preciso per l’abuso di diritto. La necessità di contrastare sempre più l’evasione ha portato a definire l’abuso di diritto come un uso distorto di strumenti giuridici idonei a ottenere un risparmio d'imposta, anche se la condotta non è in contrasto con alcuna specifica disposizione.

La votazione proseguirà nella seduta di oggi, 12 ottobre 2012. Al voto il quarto articolo della delega, quello che contiene la definizione delle regole sull'autonoma organizzazione ai fini dell'Irap. Poi, l’iter continuerà con l’approvazione del provvedimento al Senato.
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