I professionisti fuori dallo split payment
Autore: Cinzia Pichirallo
Pubblicato il 20 gennaio 2015
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La Fondazione nazionale dei commercialisti (FNC) fornisce un importante chiarimento, con comunicato del 19 gennaio 2015, in materia di applicazione del meccanismo dello split payment - introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 – che prevede, per cessioni di beni e prestazioni di servizi verso la Pa, che questa versi l'Iva direttamente allo Stato.
La precisazione attiene alla parte della norma che prevede l'esclusione del sistema dello split payment per “i compensi per prestazioni di servizi assoggettati a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito”, dopo che sul punto sono sorti dubbi in merito al fatto che l'esclusione riguardi solo i compensi soggetti a ritenuta a titolo d’imposta o anche quelli a titolo d’acconto.
Per la Fondazione, nell'esclusione sono da ricomprendersi anche i professionisti assoggettati a ritenuta a titolo di acconto in quanto la frase va letta correttamente: la parola “imposta”, fonte di equivoci, deve essere legata alle parole “sul reddito” e non invece alle parole “ritenute alla fonte a titolo di” imposta.
In questo modo, si può affermare l’esclusione dello split payment nei confronti dei professionisti soggetti a ritenuta d’acconto.
A confortare tale tesi, tuttavia, sarebbe utile un chiarimento definitivo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
- eDotto.com – Edicola 13 gennaio 2015 - Split payment in vigore dal 2015. La Nota della Fondazione nazionale commercialisti - Moscioni
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 41 - Professionisti fuori dallo split payment - De Stefani - www.fiscooggi.it
- ItaliaOggi, p. 27 - P.a., split payment non per tutti
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