I principi tributari per le cessioni di aziende validi anche per gli impianti radiofonici

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Nel caso di cessioni di impianti radiofonici, ai fini del corretto regime tributario da applicare, si devono fare delle valutazioni ad hoc. Se oggetto dell’operazione di vendita sono i singoli cespiti allora si dovrà assoggettare la cessione ad Iva; mentre se il trasferimento riguarda un complesso aziendale unitariamente considerato dotato di potenzialità produttiva, l’operazione di cessione sconterà l’imposta di registro in misura proporzionale.

Il chiarimento è stato reso in sede di Commissione finanze alla Camera da parte del sottosegretario all'Economia, Bruno Cesario, dietro interrogazione proposta da una deputata della Lega Nord.

La deputata si è rivolta alla Commissione finanze per avere delucidazioni sulla corretta qualificazione ai fini tributari delle cessioni di impianti radiofonici, dato che in passato sull’argomento l’agenzia delle Entrate non aveva assunto una posizione chiara. E, al momento, non sembra in programma l’emanazione di un nuovo documento di prassi in materia.

Nella risposta parlamentare si ricorda che i principi generali che si applicano alla cessione d’azienda o di un suo ramo valgono anche nel caso di impianti radiofonici, ma per capire se l’oggetto del trasferimento è solo un insieme di beni oppure un complesso di beni in grado di “funzionare” economicamente (contratti pubblicitari, marchi, testate radiofoniche, brevetti, collaboratori) si devono fare valutazioni specifiche con riguardo alle singole fattispecie.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 28 - Cessioni di radio valutate ad hoc- Stroppa

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