Green pass con booster in scadenza. Si va verso la proroga
Pubblicato il 25 gennaio 2022
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Il Green pass continua a far parlare di sè sostenitori, detrattori e chi, come i datori di lavoro e gli operatori economici, si trova quotidianamente a gestire (con non poche difficoltà) le questioni più prettamente pratiche connesse all'utilizzo, ormai quasi generalizzato, della certificazione verde.
Ultimo scoglio da superare è ora quello rappresentato dalla durata del certificato, che passa da 9 a 6 mesi a decorrere dal prossimo 1° febbraio.
La riduzione del periodo di durata del Green pass potrebbe infatti avere l'effetto di far ritrovare molti soggetti (obbligati e no a vaccinarsi) senza una certificazione valida da presentare sul luogo di lavoro, o per accedere alle attività economiche, o per fruire dei servizi per i quali è richiesto obbligatoriamente il possesso del Green pass (base o rafforzato).
Il Governo sta valutando le soluzioni da adottare per prolungare la validità della certificazione. Vediamole nel dettaglio, non prima però di aver opportunamente ricordato le diverse durate di validità del Green pass.
Green pass: per quanto tempo è valido
Dal 1° febbraio 2022 il termine di durata di validità del certificato verde COVID-19 generato da vaccinazione passa da 9 a 6 mesi (articolo 3 del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221). Le regole da seguire (salvo novità dell'ultima ora), in Italia, sono le seguenti:
Green pass per vaccinazione
- per la prima dose (non unica) del ciclo primario di vaccinazione contro il COVID-19 è rilasciata un'autonoma certificazione che ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione medesima e fino alla data prevista per il completamento del ciclo medesimo;
- dal 1° febbraio 2022, per le dosi successive alla prima e per la vaccinazione a seguito di guarigione, la certificazione è valida per 6 mesi dalla data di vaccinazione (9 mesi fino al 31 gennaio 2022).
Green pass per guarigione
- la certificazione verde relativa alla guarigione dal COVID-19 ha una validità di 6 mesi, decorrenti dall’avvenuta guarigione.
Green pass per test negativo
- la certificazione verde relativa ad un test molecolare o ad un test antigenico rapido (con esito negativo) ha una validità, rispettivamente, di 72 ore o di 48 ore dall’esecuzione del test.
Prestazione sanitaria | Validità |
Vaccinazione contro il COVID-19 (completamento del ciclo primario e dose di richiamo) | 6 mesi (dal 1° febbraio 2022, 9 mesi fino al 31 gennaio 2022) |
Avvenuta guarigione | 6 mesi |
Test molecolare anche su campione salivare (con esito negativo) | 72 ore dall’esecuzione del test |
Test antigenico rapido (con esito negativo) | 48 ore dall’esecuzione del test |
Scadenza del green pass per i booster
Come si sa, la campagna per la terza dose di vaccino o dose di richiamo (booster) è partita da fine settembre 2021 e ha riguardato dapprima i cd soggetti fragili, gli over 80 e il personale sanitario per poi essere man mano estesa a tutti i cittadini.
Questo comporta che, con la riduzione del periodo di validità del Green pass a 6 mesi, i primi vaccinati con la terza dose si vedranno scadere la loro certificazione verde già da fine marzo o inizio aprile e, cosa ancora più grave, non potranno porvi rimedio data l'incertezza esistente al momento sulla necessità di una quarta dose, sulla quale dovranno comunque pronunciarsi l’Ema e l’Aifa.
Il Governo (non senza dapprima consultare il Comitato tecnico-scientifico) sta valutando l'ipotesi di liberare da scadenza il Green pass emesso a ciclo vaccinale completo. L'ipotesi al vaglio sarebbe quella di non prevedere una scadenza per chi ha completato il ciclo vaccinale con la dose di richiamo, in attesa che l’Ema e l’Aifa si pronuncino sulla evoluzione della campagna vaccinale.
Scadenza del green pass: over 50
Una questione da non dimenticare è poi quella dei lavoratori over 50 per i quali l’articolo 1 del D.L. 7 gennaio 2022, n. 1 impone, oltre all'obbligo vaccinale, la condizione, dal 15 febbraio 2022 e fino al 15 giugno 2022, del possesso di un certificato verde rafforzato - generato, cioè, esclusivamente da vaccinazione contro il COVID-19 o da guarigione ai fini dell’accesso ai luoghi di lavoro.
Molti lavoratori ultracinquantenni che hanno completato il ciclo vaccinale con la dose booster potrebbero ritrovarsi con il Green pass scaduto prima del prossimo 15 giugno e non poter quindi lavorare.
Scadenza del green pass: viaggi e raccomandazione UE
C'è infine un altro problema al vaglio del legislatore, stavolta europeo.
La questione attiene al coordinamento delle diverse normative nazionali dei Paesi dell'Unione, in molti dei quali il Green pass conserva la validità di 9 mesi.
Si ricorda inoltre una anomalia tutta italiana. Per entrare nel nostro Paese dagli altri Stati dell’Unione Europea, a partire dal 16 dicembre 2021 e fino al 31 gennaio 2022, una ordinanza del Ministro della Salute richiede un tampone negativo anche a chi ha completato il ciclo vaccinale.
Per ovviare alle disomogeneità nazionali, l'UE ha elaborato la bozza di una raccomandazione che sarà all'esame del Consiglio degli affari generali, che si svolgerà oggi 25 gennaio 2022.
L'approccio dell'UE non sarà più basato sulla situazione epidemiologica del Paese di origine, ma sarà unitario.
La bozza (si tratta di una raccomandazione non vincolante) prevede che sia sufficiente la vaccinazione, la guarigione dal Covid o un test negativo per viaggiare nell'UE (non potranno essere richiesti test aggiuntivi), che la validità del Green pass sia di 9 mesi in tutti gli Stati membri e che passi da 48 ore a 24 ore la validità dei test antigenici.
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