Gestione separata INPS, invariate le aliquote per il 2019
Pubblicato il 07 febbraio 2019
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Immutate le aliquote contributive per i soggetti iscritti alla Gestione separata INPS, di cui all’art. 2, co. 26, della L. n. 335/1995. Per quest’anno, infatti, la percentuale resta ferma al 33%. Permangono, confermate, anche le aliquote aggiuntive nella seguente misura:
- 0,50%, per il finanziamento dell’onere derivante dalla estensione della tutela relativa alla maternità, agli assegni per il nucleo familiare e alla malattia;
- 0,22%, disposta dall’art. 7 del D.M. 12 luglio 2007, in attuazione di quanto previsto dall’art. 1, co. 791 della L. n. 296/2006;
- 0,51%, per il finanziamento dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL.
Pertanto, per l’anno 2019, ai collaboratori iscritti alla Gestione separata INPS si applica un’aliquota del:
- 34,23% (33% + 0,72% +0,51% aliquote aggiuntive), se si tratta di soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL;
- 33,72% (33% + 0,72% aliquote aggiuntive), se si tratta invece di soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL.
La notizia è stata veicolata dall’INPS, con la circolare n. 19 del 6 febbraio 2019. Nel documento di prassi sono state fornite anche le aliquote contributive dei liberi professionisti senza partita Iva, ossia i c.d. “senza cassa”.
Gestione separata INPS, aliquota contributiva 2019 per soggetti già pensionati
Per quanto riguarda i soggetti già pensionati o assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie, l’art. 1, co. 491 della L. n. 147/2013 (Legge di Stabilità 2014) è intervenuto sul disposto normativo introdotto dalla Riforma Fornero (art. 2, co. 57 della L. n. 92/2012) modificando la percentuale dell’aliquota contributiva da applicare. Per quest’anno, quindi, sia per i collaboratori e figure assimilate che per i liberi professionisti senza cassa, l’aliquota rimane ferma al 24%.
Gestione separata INPS, aliquota contributiva 2019 per liberi professionisti
Passando ai liberi professionisti “senza cassa”, anche per il 2019 – così come per lo scorso anno – si applica l’aliquota del 25,72%. Tuttavia, nonostante la percentuale dei contributi non sia variata, si modifica invece l’ammontare dei contributi da versare annualmente. Infatti, per quest’anno, l’imponibile minimo da prendere in considerazione ai fini del calcolo dei contributi è pari a 15.878 euro (lo scorso anno era pari a 15.710).
Di conseguenza, affinché i liberi professionisti “senza cassa” che vedano accreditarsi un anno intero di contributi, sono tenuti a versare 4.083,82 euro.
Gestione separata INPS, ripartizione degli oneri contributivi
In riferimento alla ripartizione dell'onere contributivo, essa è diversa in base alle particolari caratteristiche del lavoratore, quindi:
- per i soggetti collaboratori e figure assimilate, l'onere contributivo è ripartito tra collaboratore e committente, rispettivamente nella misura di un terzo (collaboratore) e due terzi (committente).
L'obbligo del versamento dei contributi, però, in tal caso è in capo al committente, il quale è tenuto ad eseguire il pagamento entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite modello F24 telematico per i datori di lavoro privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche;
- per quanto riguarda, invece, i soggetti liberi professionisti, in quanto iscritti alla Gestione Separata INPS, l'onere contributivo è a carico degli stessi, e proprio per tale motivo il versamento deve essere eseguito direttamente dal soggetto in questione, con modello F24 telematico nelle date delle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi, che prevedono il meccanismo del saldo e acconti.
Si ricorda, inoltre, che tale categoria di lavoratori – a differenza delle altre – conserva la facoltà di applicare in fattura una rivalsa del 4%.
Diverso ancora è il caso degli associati in partecipazione, per i quali l’onere contributivo va ripartito per il 45% a carico dell’associato; per il 55% a carico dell’associante.
Gestione separata INPS, ammontare contributivo 2019
L'INPS, nella circolare n. 19/2019, dopo aver effettuato la distinzione tra le diverse aliquote spettanti, segnala anche quali sono i minimali ed i massimali da tenere in considerazione con riferimento all'onere contributivo.
In particolare, per l’anno 2019:
- il massimale è pari a 102.543 euro;
- mentre il minimale - come già anticipato - si attesta a 15.878 euro.
Pertanto:
- gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24%, avranno l’accredito dell’intero anno con un contributo annuo minimo di 3.810,72 euro;
- gli iscritti per i quali il calcolo della contribuzione avviene applicando l’aliquota maggiore, avranno l’accredito con un contributo annuale pari a:
- 4.083,82 euro (di cui 3.969,50 euro ai fini pensionistici) per i liberi professionisti che applicano l’aliquota del 25,72%;
- 5.354,06 euro (di cui 5.239,74 euro ai fini pensionistici) per i collaboratori e figure assimilate che applicano l’aliquota al 33,72%.
- 5.435,04 euro (di cui 5.239,74 euro ai fini pensionistici) per i collaboratori e figure assimilate che applicano l’aliquota al 34,23%.
- eDotto.com – Edicola del 17 dicembre 2018 - Gestione Separata INPS anche per professionisti che non versano il contributo soggettivo – Bonaddio
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