TFS e TFR, novità dall'Inps
Pubblicato il 29 gennaio 2024
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Emanata dall'Inps l’importante delibera n. 2 del 23 gennaio 2024 in tema di trattamenti di fine servizio e fine rapporto dei pubblici dipendenti.
Incremento del contenzioso
La problematica relativa ai lunghi tempi di erogazione per queste prestazioni, evidenziata dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 130 del 23 giugno 2023, illustrata nell'articolo "Consulta sul TFS: differimento incompatibile con la Costituzione", cui si rinvia, ha spinto infatti l'Istituto ad invitare il Legislatore ad attuare in tempi ragionevoli i mezzi e le modalità di attuazione di un intervento riformatore in materia.
Raccogliendo le segnalazioni provenienti delle Federazioni Nazionali dei Pensionati SPI CGIL, FNP CISL e UILP UIL e dalle Federazioni sindacali di categoria, il Consiglio di vigilanza ha infatti rilevato che l’iter di erogazione del TFR e del TFS e della nuova prestazione di “anticipo TFS e TFR” subisce significativi ritardi determinati da fattori esterni alla normativa, quali la carenza di personale dedicato a tale attività e un'insufficiente formazione degli operatori.
Da qui, un notevole incremento del contenzioso.
I numeri
A conferma di tali difficoltà, l'Istituto evidenzia che le domande totali di anticipazioni del TFS/TFR presentate dal 1° febbraio al 12 dicembre 2023 sono state 17.539, quelle respinte 6.195, quelle in lavorazione 9.138 e quelle lavorate 2.216.
Pertanto, viene chiesto agli organi di gestione dell’Istituto di elaborare tempestivamente un progetto specifico per ridurre i tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto, delle anticipazioni e dei versamento ai fondi di previdenza negoziale.
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