Fecondazione più tutelata

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La Corte di giustizia Ue ha esaminato il caso di una cameriera di Salisburgo, licenziata mentre si stava sottoponendo ad un trattamento di fecondazione in vitro, ed ha ravvisato una violazione dei diversi e più ampi principi posti a tutela della parità di trattamento tra uomini e donne per quanto riguarda l’accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionale e le condizioni di lavoro. Gli interventi di fecondazione in vitro riguardano infatti solo le donne e, dunque, il licenziamento fondato essenzialmente sul trattamento costituisce un’ipotesi di discriminazione diretta fondata sul sesso.
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