Fatture false in dichiarazione costituiscono doppio reato
Autore: Cristina Ricciolini
Pubblicato il 10 aprile 2012
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La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9281 del 9 marzo 2012, stabilisce che chi emette fatture false e le utilizza in dichiarazione è soggetto a condanna per doppio reato.
Il caso riguarda la conferma del sequestro dei beni di un imprenditore che negli anni 2007 e 2008 aveva emesso fatture false utilizzandole poi in dichiarazione. La Corte specifica che il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture o operazioni inesistenti si consuma al momento della presentazione della dichiarazione e non al momento della registrazione della contabilità.
Nel caso in esame, non è applicabile il regime derogatorio previsto dall'articolo 9 del D.Lgs n. 74/2000, ma prevale l'ordinaria disciplina prevista dall'articolo 110 del Codice penale. Richiamando la Cassazione, sez. IV, n. 16550 del 27 aprile 2011, i giudici chiariscono che “una diversa interpretazione porterebbe ad una situazione di irrilevanza penale nei confronti di chi abbia posto in essere comportamenti riconducibili alla previsione concorsuale in relazione all’emissione della documentazione fittizia senza successivamente utilizzare le fatture o gli altri documenti relativi a operazioni inesistenti per essere avvenuti gli accertamenti fiscali prima della scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione, poiché questi non potrebbe essere sanzionato né a norma dell’art. 8, a titolo di concorso, né a norma dell’art. 2, a titolo di tentativo”.
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