Esposizione dei lavoratori a agenti cancerogeni: novità dal Governo
Pubblicato il 05 giugno 2024
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Approvato dal Consiglio dei ministri, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento della direttiva (UE) n. 2022/431, che modifica la direttiva n. 2004/37/CE, sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.
La notizia è stata resa nota dalla Presidenza del Consiglio dei ministri con Comunicato stampa n. 84 del 4 giugno 2024: vediamo di cosa si tratta, facendo però prima un breve excursus sugli agenti cancerogeni e mutageni.
Agenti cancerogeni e mutageni: nozione
Sono diverse centinaia gli agenti potenzialmente cancerogeni per l’uomo in grado di provocare alterazioni genetiche e/o neoplasie.
Il tema dell’esposizione a tali agenti cancerogeni e mutageni in ambito professionale e delle neoplasie correlate, è complesso per diverse ragioni, fra le quali il lungo periodo di latenza tra esposizione e insorgenza dei sintomi patologici, la multifattorialità nell’eziopatogenesi tumorale, che non consente di isolare facilmente il rischio esclusivamente professionale, e la difficoltà nel redigere anamnesi accurate.
Sostanze cancerogene e/o mutagene sono presenti in diversi settori: le si può trovare come materie prime (es. agricoltura, industria petrolchimica e farmaceutica, trattamenti galvanici, laboratori di ricerca) o come sottoprodotti derivati da alcune attività lavorative o processi industriali (es. saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale, produzione della gomma).
La normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Titolo IX, Capo II del decreto legislativo n. 81/2008) contiene prescrizioni specifiche e rigorose per la tutela dei lavoratori potenzialmente esposti ad agenti cancerogeni e mutageni, considerata la loro pericolosità per la salute umana.
Lo schema di decreto legislativo approvato in via preliminare, modificando il decreto legislativo n. 81/2008, estende la protezione dei lavoratori, già prevista contro gli agenti cancerogeni o mutageni, alle sostanze tossiche per la riproduzione umana.
Ambito di intervento
Le nuove norme approvate dal Consiglio dei ministri il 4 giugno 2024 hanno dunque lo scopo di ricomprendere le sostanze tossiche per la riproduzione tra quelle a rischio per la salute dei lavoratori.
In particolare, i principali ambiti di intervento concernono:
- l’individuazione e la valutazione dei rischi;
- l’esclusione o riduzione dell’esposizione (con la previsione di relativi valori limite);
- le informazioni da fornire all’autorità competente;
- le misure per i casi, prevedibili o non prevedibili, di aumento dell’esposizione;
- l’accesso alle zone di rischio;
- le misure igieniche e di protezione individuale;
- l’informazione e la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti nonché la consultazione e partecipazione degli stessi;
- la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti;
- la conservazione della documentazione.
Inoltre, il provvedimento apporta alla normativa vigente le modifiche necessarie ad assicurare la corretta applicazione della direttiva (UE) 2002/431, in conformità al Piano europeo di lotta contro il cancro, attraverso la previsione di obblighi specifici del datore di lavoro, anche in materia di formazione o informazione, e aggiorna l’attuale sistema di sorveglianza sanitaria.
Sostanze tossiche
Entrando nel dettaglio, lo schema di decreto legislativo modifica, in particolare, il secondo capo del titolo IX del decreto legislativo n. 81/2008, che diventa “protezione da agenti cancerogeni, mutageni o sostanze tossiche per la riproduzione”.
Le sostanze tossiche vengono dunque distinte tra quelle prive di soglia (cioè senza un livello di esposizione sicuro), e quelle con valore soglia.
Cosa devono fare i datori di lavoro
Il recepimento della direttiva si sostanzia perciò nuovi obblighi per i datori di lavoro, cominciando da quello di evitare o ridurre l’utilizzo di queste sostanze.
La nuova disposizione prevede infatti che, se le sostanze tossiche con valore soglia non possono essere utilizzate o prodotte in un sistema chiuso, i datori di lavoro debbano adoperarsi affinché il rischio connesso all’esposizione da parte dei lavoratori sia ridotto al minimo.
NOTA BENE: L’esposizione non deve comunque superare i valori limite contenuti in un allegato al Testo unico che sarà aggiornato dallo schema di decreto legislativo.
Valutazione del rischio
La valutazione del rischio di cui all’articolo 236 del decreto legislativo n. 81/2008 viene ora estesa alle sostanze tossiche per la riproduzione: sono numerose dunque le aziende che dovranno aggiornare la propria valutazione del rischio a fronte dell’ampliamento del ventaglio di fattori di pericolo che ne determinano l’obbligatorietà.
Le disposizioni relative al registro di esposizione e alle cartelle sanitarie dei dipendenti soggetti a sorveglianza sanitaria sono aggiornate, in particolare, con la previsione che i dati riguardanti l’esposizione a sostanze tossiche siano conservati per almeno 5 anni dalla cessazione di ogni attività con esposizione al rischio.
Formazione dei lavoratori
Altro aspetto fondamentale è dato dal fatto che debba essere implementata l’attività di formazione e informazione nei confronti dei lavoratori esposti, o che possono esserlo, alle sostanze tossiche per la riproduzione nonché agli agenti cancerogeni o mutageni, compresi quelli contenuti in farmaci pericolosi.
Viene altresì introdotto l’obbligo di sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria nel caso di utilizzo di sostanze per cui è stato fissato un valore limite biologico.
FAQ
1. Qual è l'obiettivo del nuovo decreto legislativo approvato dal Consiglio dei ministri?
L'obiettivo del nuovo decreto legislativo è recepire la direttiva (UE) 2022/431, che modifica la direttiva 2004/37/CE, estendendo la protezione dei lavoratori non solo agli agenti cancerogeni e mutageni, ma anche alle sostanze tossiche per la riproduzione umana.
2. Cosa sono gli agenti cancerogeni e mutageni?
Gli agenti cancerogeni sono sostanze in grado di provocare neoplasie, mentre gli agenti mutageni sono sostanze che possono causare alterazioni genetiche. Entrambi possono essere presenti come materie prime o sottoprodotti in diversi settori industriali.
3. Quali sono le principali modifiche introdotte dal nuovo decreto legislativo?
Le principali modifiche includono l'estensione della protezione ai lavoratori esposti a sostanze tossiche per la riproduzione, l'aggiornamento delle valutazioni del rischio, e l'introduzione di nuovi obblighi per i datori di lavoro, come la riduzione dell'uso di queste sostanze e il rispetto di nuovi valori limite.
4. Quali settori sono maggiormente a rischio per l'esposizione a sostanze cancerogene o mutagene?
I settori maggiormente a rischio includono agricoltura, industria petrolchimica e farmaceutica, trattamenti galvanici, laboratori di ricerca, saldatura degli acciai inox, asfaltatura stradale e produzione della gomma.
5. Cosa devono fare i datori di lavoro in base al nuovo decreto legislativo?
I datori di lavoro devono evitare o ridurre l'utilizzo di sostanze tossiche, minimizzare il rischio di esposizione dei lavoratori e garantire che l'esposizione non superi i valori limite stabiliti. Devono anche aggiornare la valutazione del rischio e conservare i dati di esposizione per almeno 5 anni dalla cessazione dell'attività.
6. Quali misure di protezione sono previste per i lavoratori esposti?
Le misure di protezione includono la valutazione dei rischi, l'esclusione o la riduzione dell'esposizione, misure igieniche e di protezione individuale, informazione e formazione dei lavoratori, sorveglianza sanitaria e conservazione della documentazione.
7. Come viene gestita la formazione e informazione dei lavoratori?
I lavoratori esposti, o potenzialmente esposti, a sostanze tossiche per la riproduzione e ad agenti cancerogeni o mutageni devono essere informati e formati sui rischi associati. Inoltre, è previsto l'obbligo di sorveglianza sanitaria per i lavoratori che utilizzano sostanze con valore limite biologico.
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