Esercizio abusivo della professione solo se la consulenza è esercitata in modo continuativo

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Secondo i giudici della Seconda sezione penale della Cassazione – sentenza n. 42967 del 22 novembre 2011 - il reato di esercizio abusivo della professione- nel caso in esame quella di avvocato – non è configurabile se l’imputato compie esclusivamente una prestazione isolata, ad esempio una consulenza, non potendo, quest’ultima, essere considerata sintomatica di un’attività svolta in forma professionale. Ed infatti, per la configurabilità di tale reato – continua la Corte – l’attività strumentale deve essere esercitata in modo continuativo, sistematico e organizzato .

Sulla scorta di tale pronuncia la Suprema corte ha annullato, senza rinvio, la condanna per esercizio abusivo della professione impartita dai giudici di merito nei confronti di un avvocato che, dopo essere stato radiato dall’Albo professionale, aveva prestato una consulenza, isolata, in favore di un ex cliente.
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