Enti di comodo senza rinvii

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Con il rinvio a settembre di Unico 2007, da cui scaturisce in via automatica il ritorno agli interpelli disapplicativi, sfuma la possibilità che sia fissata una proroga anche per i versamenti Ires delle società di comodo. E’ il chiarimento che l’Economia ha effettuato ieri in risposta ad un’interpellanza presentata da Maurizio Leo. La recente circolare 25/E ha affermato che per i beni riscattati da leasing il valore da considerare ai fini del conteggio delle società di comodo è il costo che ha sostenuto la società concedente, non il prezzo di riscatto. Nella gran parte dei casi ciò comporta l’incremento del valore su cui applicare le percentuali che originano i ricavi necessari per essere considerati operativi. Ma, fa notare Leo, alcune società potrebbero avere svolto, nei mesi addietro, il test di operatività in base alla vecchia regola, risultando non di comodo ed essendo, quindi, indotte a non presentare istanze di disapplicazione pur avendo i requisiti per poterlo fare. Ribaltatosi il calcolo per effetto della nuova interpretazione, gli enti di comodo si trovano perciò nell’impossibilità di ottenere risposta dal Fisco entro la data (18 giugno o 16 luglio) per il versamento delle imposte.

 

In replica, il Ministero chiarisce per l'appunto che, a seguito dello spostamento al 10 (società di capitali) e 25 (società di persone) settembre dei termini di invio di Unico 2007, vengono automaticamente riaperte le date utili per produrre gli interpelli disapplicativi delle società di comodo. Il requisito di preventività dell’interpello richiede infatti che il provvedimento direttoriale pervenga al contribuente prima che presenti la dichiarazione dei redditi, mentre resta ininfluente il momento di pagamento delle imposte. Da ciò deriva che le società avranno tempo sino al 12 (Spa o Srl) o al 27 (Snc e Sas) giugno per inviare l’istanza, tenendo conto dei 90 giorni entro cui l’Ufficio deve fornire risposta ed avendo, quindi, certezza di ottenere l’esito in via preventiva.

 

Intanto, i Consigli nazionali dei dottori commercialisti e ragionieri, l’Ordine dei dottori di Milano, l’Ungdc e i tributaristi dell’Ancot sollevano nuove critiche contro la proroga differenziata delle dichiarazioni dei redditi: “così com’è oggi, la proroga non corrisponde alle esigenze dei professionisti”, anzi rappresenta “un ulteriore appesantimento per gli studi professionali”. Sono le parole contenute nella lettera che il presidente del Consiglio nazionale dei ragionieri, William Santorelli, ha indirizzato al viceministro dell’Economia. Presidente e vice del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Antonio Tamborrino e Mario Damiani, sostengono, da parte loro, l’urgenza di una “radicale riscrittura delle scadenze e che per questa riscrittura si realizzi un effettivo coinvolgimento della nostra categoria”.     

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 39 – Chiesti altri rinvii sulle dichiarazioni – Gorret
  • ItaliaOggi, p. 34 – Società di comodo al rinvio – Liburdi
  • ItaliaOggi, p. 35 – La società di comodo non fa sconti – Montemurro

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