Emergenza Covid-19, dal MiSE 140 mln di euro per le attività chiuse per legge
Pubblicato il 02 settembre 2021
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Il decreto Sostegni bis ha stanziato risorse aggiuntive per sostenere tutte le attività produttive che sono rimaste chiuse per legge per evitare il diffondersi della pandemia da Covid-19.
La norma del DL n. 73/2021 prevede l’emanazione di un decreto attuativo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico.
Il decreto interministeriale che distribuisce gli aiuti economici per 140 milioni di euro è stato già firmato dal Ministro Giancarlo Giorgetti ed ora attende la firma del ministro MEF, Daniele Franco, prima di passare alla registrazione alla Corte dei conti.
Per il definitivo via libera all'erogazione degli aiuti, invece, si dovrà aspettare il provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, da adottarsi entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in oggetto. Questo indicherà anche i termini per l’avvio delle richieste dei beneficiari e quelli entro cui l’Agenzia procederà con l’accreditamento diretto del contributo a fondo perduto.
Emergenza Covid, 140mln di euro aggiuntivi per le attività chiuse per legge
Con il decreto sono stati sbloccati 140 milioni di euro, concessi in dotazione allo specifico “Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse”.
Lo si apprende da un comunicato stampa del MiSE pubblicato il 1° settembre 2021.
Il Ministro Giorgetti ha dichiarato che “è un provvedimento doveroso, promesso alle categorie che sono state costrette a restare chiuse per legge. È giusto - aggiunge - che discoteche, palestre e altre realtà in condizioni simili abbiano uno strumento speciale avendo pagato un prezzo più alto a causa dei cambiamenti imposti dalle regole restrittive contro il Covid.
I 140 milioni di euro rappresentano risorse aggiuntive rispetto ai contributi già previsti per le attività d'impresa e i professionisti nei decreti Ristori e Sostegni.
Di questa nuova dotazione finanziaria:
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20 milioni di euro verranno ripartiti, in egual misura, tra le attività economiche chiuse dal 26 marzo 2020;
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120 milioni di euro verranno, invece, ripartiti tra gli altri soggetti, in base a ricavi e compensi dell’anno d’imposta 2019, a patto che le chiusure siano durate almeno 100 giorni.
Contributi a fondo perduto, codici Ateco per individuare i beneficiari
Il decreto interministeriale definisce l’elenco delle attività che hanno diritto a usufruire del sostegno economico, in quanto rimaste chiuse per un periodo complessivo di almeno cento giorni, nonché i criteri e le modalità per richiedere il contributo.
Per l’individuazione della platea dei soggetti beneficiari, che possono fare domanda e ottenere i contributi a fondo perduto, torna il meccanismo dei codici Ateco.
Si tratta di discoteche, sale da ballo, ma anche palestre, impianti sportivi, parchi tematici e non solo.
Nello specifico, beneficiano dei contributi a fondo perduto:
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le “Discoteche, sale da ballo night-club e simile” (codice Ateco93.29.10) che alla data di entrata in vigore del decreto legge 23 luglio 2021, svolgono questa attività come prevalente;
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tutte le altre attività, sempre individuate in base alla tabella dei codici riportata nel decreto interministeriale (per esempio: piscine, centri termali, cinema, palestre, sale giochi, teatri e musei), che tra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio 2021 (giorno successivo all’entrata in vigore della Legge n. 106/2021 di conversione del decreto Sostegni Bis) abbiano registrato una “chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni”.
Platea dei beneficiari, requisiti
Per ricevere gli aiuti, i potenziali beneficiari, alla data di presentazione dell’istanza all’Agenzia delle Entrate, devono:
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essere già titolari di partiva Iva;
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essere residenti o stabiliti in Italia;
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non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, «come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento Gber», che disciplina le concessioni degli aiuti di Stato.
Misura del Contributo a fondo perduto aggiuntivo
Come indicato nel comunicato del MiSE, il contributo a fondo perduto può arrivare fino a 25mila euro per le discoteche e le sale da ballo che a causa del Covid non hanno mai aperto, neanche nella stagione estiva.
Per le altre attività economiche la ripartizione delle risorse avverrà in funzione dei ricavi e dei compensi dichiarati dai singoli soggetti richiedenti nell'anno 2019, con un tetto massimo di 12mila euro.
In particolare, si otterranno:
- 3.000 euro, per i soggetti con ricavi e compensi fino 400mila euro;
- 7.500 euro, per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 400mila euro e fino a un milione di euro;
- 12.000 euro, per chi ha ricavi e compensi superiori a un milione di euro.
Per chi non aveva redditi nel 2019 sarà previsto il contributo minimo di 3mila euro.
In caso di insufficienza delle risorse per coprire tutte le istanze che perverranno all’Amministrazione finanziaria, il decreto prevede che sarà la stessa Agenzia a ridurre in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili pervenute, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi e compensi individuate.
Il contributo previsto non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir, e non concorre alla formazione del valore della produzione netta, di cui al dlgs 446/1997.
Contributi a fondo perduto attività chiuse, come fare domanda
Nel provvedimento che emanerà l’Agenzia delle Entrate saranno indicati i termini per fare domanda, il suo contenuto informativo e le modalità di invio; in allegato anche il modulo da presentare.
I soggetti interessati potranno presentare l’istanza, esclusivamente in via telematica, avvalendosi anche da un intermediario delegato al servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia.
Il contributo a fondo perduto sarà corrisposto dalle Entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale indicato dal richiedente.
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