Dl semplificazioni, no al decreto omnibus. Via emendamenti estranei
Pubblicato il 29 gennaio 2019
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Dl semplificazioni, cassati 62 emendamenti già approvati: sono estranei alla materia.
La scure della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ottempera al richiamo del presidente Mattarella.
Il decreto uscito dal CdM a dicembre era di 11 articoli, in Commissione al Senato si è trasformato in un decreto omnibus, imbarcando 85 emendamenti ora ridotti a 23.
Emendamenti eliminati e quelli che restano
Scendono dall'omnibus gli emendamenti sull’Rc auto, sugli appalti relativamente alle gare dei concessionari oltre 150mila euro, sulla concentrazione delle farmacie e sull'esclusione dalla web tax di alcune categorie come le tlc. Via anche la proroga della sospensione delle tasse per cittadini e imprese colpiti dal crollo del ponte Morandi a Genova. È fuori il pacchetto enti locali.
Restano: la moratoria per le trivelle, gli Ncc e l'allargamento della nuova rottamazione delle cartelle, il dimezzamento dell’Ires al no profit, le norme sugli avvocati, la nullità delle clausole di pagamento che prevedano tempi superiori a 60 giorni per le Pmi, la norma Bramini, l’indennizzo alle famiglie di Rigopiano, lo sfruttamento dei bacini idroelettrici trasferito alle Regioni.
È dentro l'estensione del Fondo di garanzia per le Pmi ai professionisti, anche quelli non ordinistici.
- eDotto.com - Edicola del 26 gennaio 2019 - Dl semplificazioni, emendamenti approvati al Senato - G. Lupoi
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