Dl Rilancio. Le professioni non incontreranno le Entrate
Pubblicato il 22 maggio 2020
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E’ in un laconico comunicato stampa congiunto – Consulenti del Lavoro e Dottori Commercialisti - che le professioni ordinistiche annunciano la diserzione della riunione presso l’Agenzia delle Entrate sul tema dell’accesso ai contributi a fondo perduto dal quale sono stati esclusi nel Dl c.d. “Rilancio”, n. 34 del 19 maggio 2020, pubblicato in GU e recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19". Le disposizioni del Decreto riguardano esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo e di reddito agrario e titolari di partita IVA. Non c’è traccia dei professionisti ordinistici.
L’ “inaccettabile discriminazione” derivata dall’ “incredibile esclusione” e “perpetrata ai danni di un settore trainante dell’economia italiana”, non ha - per i presidenti Miani e Calderone - alcuna spiegazione logica e, anzi, esclude centinaia di migliaia di lavoratori da un provvedimento atteso ed importante in una fase in cui patiscono, come il resto dei lavoratori, gli effetti della crisi.
Gli studi professionali sono in sofferenza come lo sono le aziende, ma nei mesi di emergenza da Coronavirus hanno svolto un servizio essenziale al fianco di imprese e contribuenti, riconosciuto dal Governo.
Pertanto, nel comunicato del 21 maggio 2020 chiedono che la norma sull’accesso ai crediti a fondo perduto venga modificata in sede di conversione parlamentare del Dl “Rilancio”.
- edotto.com – Edicola del 20 maggio 2020 - Esclusione dei professionisti dal contributo del Decreto Rilancio. E’ battaglia – Pichirallo
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