Dl crescita. Rottamazione-ter, rientrano le multe e i tributi locali
Pubblicato il 04 aprile 2019
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Il testo del Decreto crescita è pronto per l’esame del Consiglio dei ministri. Tra le ultime novità la riattivazione della rottamazione di multe e tributi locali, possibile solo se lo decide l’ente.
La rottamazione-ter del decreto fiscale non la prevedeva e, dunque, anche se la discrezione era dei Comuni, questi non potevano deliberare senza la norma nazionale.
Ora, la rottamazione-ter (debiti maturati nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2017 versati senza sanzioni ed interessi) si estenderà anche a multe, bollo auto, ingiunzioni e cartelle di pagamento relative ad Imu, Tasi e Tari, nei Comuni che non hanno affidato i ruoli a Equitalia.
I Comuni, entro 60 giorni, dovranno approvare la delibera che stabilisce l’ambito dell’agevolazione.
La bozza del decreto crescita del 2 aprile 2019, prevede che:
- la scadenza per il pagamento delle rate non potrà andare oltre il 30 settembre 2021;
- a seguito della presentazione della domanda saranno sospesi i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme indicate nella richiesta di rottamazione;
- in caso di mancato, tardivo o insufficiente versamento dell’unica rata o di una sola delle rate previste, la rottamazione delle cartelle decade e riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza (i versamenti effettuati saranno considerati come acconto dell’importo complessivo dovuto).
Altre novità
Credito di imposta per ricerca e sviluppo. Il credito è prorogato al 2023, ma l’aliquota scende al 25% per qualsiasi tipo di spesa.
Nuove imprese a tasso zero. La misura è estesa a imprese costituite da non più di 5 anni.
- eDotto.com - Edicola del 2 aprile 2019 - Decreto crescita. I forfettari diventano sostituti - G. Lupoi
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