Dietrofront del Governo sulle intercettazioni
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 15 aprile 2010
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Nel corso di un vertice svoltosi lo scorso 14 aprile, il Governo ha deciso di fare marcia indietro sul disegno di legge in materia di intercettazioni per quanto riguarda la formula scelta degli "evidenti indizi di colpevolezza" che, dopo anche invito del Presidente della Repubblica, tornano ad essere "gravi indizi di reato". Introdotte anche altre modifiche al testo, modifiche che saranno formalizzate in alcuni emendamenti da presentare al testo attualmente all'esame della commissione Giustizia del Senato. Tra le altre novità, la previsione secondo cui la nuova disciplina sarà applicabile solo ai processi futuri e non a quelli dove ci sono già intercettazioni in corso. Inoltre, le intercettazioni potranno riguardare l'indagato e la sua cerchia più ristretta, con motivazioni stringenti, per evitare i cosiddetti ascolti "a strascico".
Durante l'incontro, il ministro Alfano ha annunciato che verrà presentato, a giorni, il cosiddetto Lodo Alfano-bis contenente uno scudo, reiterabile e non rinunciabile, per i presidenti di Camera e Senato, per il Capo dello Stato e per il Premier. Ancora qualche settimana e verrà anche presentata una riforma costituzionale in materia.
Durante l'incontro, il ministro Alfano ha annunciato che verrà presentato, a giorni, il cosiddetto Lodo Alfano-bis contenente uno scudo, reiterabile e non rinunciabile, per i presidenti di Camera e Senato, per il Capo dello Stato e per il Premier. Ancora qualche settimana e verrà anche presentata una riforma costituzionale in materia.
- Il Sole 24 Ore, p. 18 - Tornano i “gravi indizi di reato”
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