Decreto sport: cosa cambia per il lavoro sportivo

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Decreto sport: cosa cambia per il lavoro sportivo

Il  decreto Legge 31 maggio 2024, n. 71, cd. decreto Sport, introduce importanti modifiche alla disciplina del lavoro sportivo per dipendenti pubblici e volontari in vigore dal 1° giugno 2024.

I dipendenti pubblici non necessitano più di alcuna autorizzazione da parte dell’amministrazione di appartenenza se il compenso annuale non supera i 5.000 euro in quanto è sufficiente una mera comunicazione preventiva.

Per i volontari delle associazioni e società sportive dilettantistiche, invece, cambia integralmente la disciplina inerente i rimborsi spese.

Le somme erogate a titolo di rimborsi spese diventano esenti fino a un massimo di 400 euro mensili e possono essere riconosciute anche per attività svolte nel comune di residenza, purché legate a manifestazioni o eventi sportivi approvati dalle rispettive federazioni.

I committenti devono, altresì, comunicare i nominativi e gli importi erogati ai volontari tramite una sezione dedicata del Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, entro la fine del mese successivo al trimestre in cui è stata svolta l’attività.

Ulteriori novità anche per la rilevanza previdenziale e fiscale dei rimborsi spese forfettari: sebbene non imponibili ai fini dei redditi, contribuiscono al superamento dei limiti di esenzione previsti dalla riforma del lavoro sportivo (decreto legislativo n. 36/2021).

Tutte le novità e una utile infografica nell'approfondimento che segue.

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