Ddl Incentivi approvato. Ora parola ai decreti attuativi

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Ddl Incentivi approvato. Ora parola ai decreti attuativi

La Camera dei Deputati, nella seduta del 25 ottobre 2023, ha licenziato in via definitiva (163 voti a favore, nessun voto contrario, 93 astenuti) il disegno di legge delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese. Il percorso prevede l’arrivo ad un Codice degli incentivi che spazia in vari ambiti.

Oltre alla revisione degli incentivi il titolo del provvedimento reca anche “disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche”.

Il testo aveva già passato il vaglio del Senato il 13 settembre 2023 e alla Camera non ha subito rimaneggiamenti.

Ora il Governo è chiamato ad adottare, entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che definiscano nei dettagli gli incentivi alle imprese.

Si specifica che la revisione include gli incentivi alle imprese aventi natura fiscale, fatta eccezione per la definizione degli aspetti connessi alle modalità di fruizione e di controllo di detti incentivi, spettanti agli enti di settore.

Obiettivi del Ddl Incentivi

Obiettivo del provvedimento di revisione degli incentivi alle imprese è:

  • di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell’intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo mediante le politiche di incentivazione,
  • di rafforzare le capacità di sostegno alla crescita negli ambiti strategici delle politiche industriali nazionali ed europee e di perseguimento degli obiettivi di piena coesione sociale, economica e territoriale.

Gli interventi verranno estesi anche ai professionisti e andranno a toccare il sostegno alla ricerca e sviluppo, all'occupazione e alla riqualificazione professionale dei lavoratori, all'innovazione e alla sostenibilità ambientale.

Le misure per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese, per il rafforzamento patrimoniale delle stesse e per la crescita dimensionale saranno legate:

  • alle diverse fasi del ciclo di vita delle imprese e alle diverse dimensioni con riferimento alla definizione Ue di piccola e media impresa, di piccole imprese a media capitalizzazione e di imprese a media capitalizzazione;
  • al livello di complessità e alla dimensione dei progetti oggetto delle misure di incentivazione;
  • agli obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale e all’esigenza di sostenere uno sviluppo economico armonico ed equilibrato;
  • alla capacità di coprire ambiti quali l’efficientamento energetico e la transizione ecologica, la transizione digitale e l’innovazione tecnologica, la valorizzazione delle produzioni nazionali e del made in Italy.

Altro obiettivo della legge delega è l’implementazione di soluzioni tecnologiche, che comprende l’intelligenza artificiale, al fine di facilitare la conoscenza degli incentivi e la valutazione della loro reale efficacia.

Codice degli incentivi

In aggiunta, il Governo dovrà riformare il codice degli incentivi, accentrando il lavoro sui princìpi comuni che regolano i procedimenti amministrativi relativi agli interventi di incentivazione alle imprese.

Esso dovrà contenere:

  • la definizione dei contenuti minimi dei bandi, delle direttive o dei provvedimenti riguardanti gli incentivi, compresi i motivi di esclusione, i profili procedurali per l’accesso e il mantenimento delle agevolazioni e l’individuazione degli oneri a carico delle imprese beneficiarie;
  • la riduzione e semplificazione degli oneri amministrativi a carico delle imprese beneficiarie, precisando che non devono essere richiesti documenti e informazioni già in possesso della pubblica amministrazione;
  • il rispetto, da parte dei soggetti competenti, dei tempi delle attività istruttorie;
  • la semplificazione delle procedure in materia di controlli nei confronti delle imprese beneficiarie.

Premialità

Gli incentivi alle imprese dovranno prevedere premialità, in sede di valutazione all’ammissione agli interventi di incentivazione, per le imprese che:

  • al di fuori degli obblighi assunzionali ex L. n. 68/1999, assumono persone con disabilità;
  • valorizzano la quantità e la qualità del lavoro giovanile e femminile, e il sostegno alla natalità.

Certificazioni

Infine, per rendere più rapida l'erogazione degli incentivi, dovranno essere definiti con il Ministero del lavoro, l'Inps e il Ministero dell'interno specifiche operatività per il rilascio del Durc e della documentazione antimafia.

Urso: “grande riforma per sostenere le imprese"

Il Ministro delle Imprese, Urso, ha così commentato, dopo l’approvazione del DDL Incentivi: “Una grande riforma per sostenere le imprese e facilitare la loro attività. La ricognizione e la razionalizzazione delle misure di incentivazione esistenti permetterà di disboscare l’attuale giungla di agevolazioni che oggi conta quasi 2.000 incentivi, 229 sul piano nazionale e 1.757 a livello regionale: un vero ginepraio che troppo spesso complica la vita delle imprese, in particolar modo quelle piccole e medie o quelle straniere che vogliono investire in Italia. Infine, novità molto attesa, viene affermato il principio della parità d’accesso agli incentivi per i professionisti, grazie a un emendamento riformulato dal governo che ne ha previsto l’equiparazione alle imprese nell’ammissione alle misure”.

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