Custodia in carcere per droga da confermare solo in caso di consistente pericolo per la collettività

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Secondo la Suprema corte di legittimità – sentenza n. 18969 del 30 aprile 2013 - il mantenimento della misura di custodia in carcere è imposta da esigenze cautelari di eccezionale rilevanza che non coincidono con una normale situazione di pericolosità, ma si identificano in una “esposizione al pericolo dell’interesse di tutela della collettività di tale consistenza da non risultare compensabile rispetto al valore sociale rappresentato dal recupero del soggetto tossicodipendente, valutato anche in termini di probabilità”.

Sulla scorta di questo principio i giudici di Cassazione hanno ribaltato la decisione con cui il Tribunale di Catania aveva negato ad un tossicodipendente trovato in possesso di 47 involucri di marijuana, la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella domiciliare.
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