Csm: il processo breve coinvolgerà fino al 40% dei processi

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Il Csm ha convocato ed incontrato, il 24 novembre scorso, i presidenti di Tribunale e i procuratori della Repubblica delle sedi di Bari, Bologna, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia, per un'indagine conoscitiva sul possibile impatto che potrebbero avere, nelle varie sedi giudiziarie italiane, le norme del cosiddetto processo breve.

Dalle stime ancore parziali e non definitive è emerso che i processi penali che potrebbero essere coinvolti dalla riforma sono ricompresi in una forbice che va dal 10% al 40%, mentre quelli civili sarebbero tra il 20% ed il 47%. Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha spiegato che nei prossimi giorni verrà effettuata una valutazione di tutti i dati sottolineando, altresì, che quello che sta emergendo non è un dato “che non si vuole contrapporre agli altri dati diffusi in questi giorni" ma che deriva da "un dovere di verità nel constatare le difficoltà che il ddl porterà sia sui processi civili che quelli penali”. Intanto, in commissione Giustizia del Senato è iniziato l'esame del disegno di legge dopo la bocciatura del testo di riforma, in tre punti, da parte della commissioni Affari costituzionali.
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