Corte Ue: ok all’espulsione per chi abbia commesso reati particolarmente gravi
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 23 maggio 2012
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Per la Corte di giustizia Ue – causa C-348/09 sentenza del 22 maggio 2012 – è da ritenere conforme al diritto comunitario l'espulsione che un Paese membro disponga nei confronti di un cittadino di altro Stato membro qualora lo stesso sia stato condannato per reati come la violenza sessuale ai danni di un minore o altri reati particolarmente gravi elencati nel Trattato Ue.
In ogni caso, il Paese Ue che disponga l'allontanamento deve tener conto dell’elemento dell'esistenza di una minaccia reale e attuale per un interesse fondamentale della società o dello Stato membro ospitante, “accertamento che implica, in generale, in capo all’interessato, l’esistenza di una tendenza a ripetere in futuro tale comportamento”.
Il caso esaminato dai giudici europei è quello di un cittadino italiano nei cui confronti le autorità tedesche avevano dichiarato la perdita del diritto d’ingresso e di soggiorno in Germania dopo che lo stesso era stato condannato per abuso sessuale, atti di violenza sessuale e stupro ai danni di una minore.
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