Corte europea: per i servizi di comunicazione è legittima la normativa nazionale che vieti vendite collegate obbligatorie
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 12 marzo 2010
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Per la Corte di giustizia europea – sentenza pronunciata sulla causa C-522/08 - le direttive europee istitutive del quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica e relative al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, devono essere interpretate nel senso che esse non ostano ad una normativa nazionale – nella specie quella polacca - che vieta di subordinare la conclusione di un contratto di fornitura di servizi alla conclusione, da parte dell’utente finale, di un contratto relativo alla fornitura di altri servizi.
Tuttavia – si legge nelle conclusioni della decisione - la Direttiva 2005/29/CE, relativa alle pratiche commerciali sleali delle imprese nei confronti dei consumatori nel mercato interno dev’essere interpretata nel senso che essa osta ad una normativa nazionale che, salvo talune eccezioni e senza tener conto delle circostanze specifiche del caso di specie, vieti qualsiasi offerta congiunta del venditore al consumatore.
Tuttavia – si legge nelle conclusioni della decisione - la Direttiva 2005/29/CE, relativa alle pratiche commerciali sleali delle imprese nei confronti dei consumatori nel mercato interno dev’essere interpretata nel senso che essa osta ad una normativa nazionale che, salvo talune eccezioni e senza tener conto delle circostanze specifiche del caso di specie, vieti qualsiasi offerta congiunta del venditore al consumatore.
- Il Sole 24 Ore – Norme e Tributi, p. 35 - Possibile sottoscrivere abbonamenti solo Adsl - Lepido
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