Corte di giustizia: Affidamento in house ok

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Con decisione nella causa C-573/07, la Corte di giustizia Ue si è pronunciata su una questione pregiudiziale sollevata dal Tar della regione Lombardia nell’ambito di una controversia tra una Srl lussemburghese e il Comune di Ponte Nossa, in merito all’assegnazione da parte di quest’ultimo di un appalto relativo al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti urbani ad una società pubblica creata da altri enti locali e di cui il Comune stesso aveva acquistato una piccola quota azionaria. Secondo la Srl - a cui era affidato precedentemente il servizio di raccolta – l'ente comunale, con la nuova assegnazione del servizio, aveva violato l’art. 113, quinto comma, del decreto legislativo n. 267/2000, nonché gli artt. 43 CE, 49 CE e 86 CE, in quanto lo stesso non esercitava, sulla società pubblica, un controllo analogo a quello che effettuava sui propri servizi, così come richiesto per l’assegnazione diretta di un servizio ad un’impresa partecipata dall’amministrazione aggiudicatrice. I giudici europei, in particolare, hanno dato ragione al Comune affermando la compatibilità con il diritto comunitario dell'affidamento diretto di un servizio ad una spa a capitale interamente pubblico anche nel caso in cui esista la possibilità di apertura del capitale a investitori privati. Ed infatti, continua la Corte europea, la legittimità dell'affidamento “in house” deve essere valutata sulla base della situazione vigente al momento della deliberazione dell'Ente locale affidante.
Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 28 – Brevi
  • Il Sole 24 Ore, p. 30 – Salvo l'in house con quota ridotta - Uva

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